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Tre vittime, il numero perfetto dei morti di lavoro, ogni giorno, in Italia.

Piero Santonastaso | Facebook.com/Mortidilavoro

Tre ospedali in nemmeno 24 ore non sono stati sufficienti per salvare la vita di Pietro Zito, 35enne di Cinisi (Palermo), sposato, dipendente di una ditta che produce infissi a Carini (PA).

Giovedì 10 aprile era a Misiliscemi (Trapani) per la consegna di una pesante porta blindata ma qualcosa non ha funzionato – sarà l’inchiesta a stabilire cosa – e il lavoratore si è visto crollare addosso l’infisso.

Trasportato in gravissime condizioni all’ospedale di Trapani, da qui è stato trasferito in elisoccorso al Civico di Palermo. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi e, dopo le prime cure a Trapani, è stato trasferito in elisoccorso all’Ospedale Civico di Palermo e infine al Trauma Center di Villa Sofia, dove è morto nella giornata di venerdì 11 aprile.

Giovedì 10 aprile oltre al livornese Massimo Mirabelli è morto sul lavoro un altro 76enne: si tratta di Luigi Pugnaghi, residente a Sassuolo (Modena), vittima del trattore cingolato con il quale era salito in una zona impervia per fare legna tra i boschi di Monchio di Palagano, sempre nel Modenese.

L’uomo era da solo e l’allarme è stato dato in ritardo dai familiari che non lo vedevano tornare. Le ricerche sono iniziate nel tardo pomeriggio e dopo le 21 Pugnaghi è stato trovato senza vita accanto al suo trattore, vittima non di un ribaltamento ma di una caduta dal mezzo, seguita dall’impatto contro un masso che gli ha causato traumi cranici fatali.

Gianni Minotti, 48enne autotrasportatore di Castiglione di Ravenna, è morto venerdì 11 aprile alla guida di un autoarticolato che al km 99 della A14 in direzione sud ha tamponato un mezzo di Autostrade per l’Italia che segnalava i lavori in corso più avanti.

L’urto, nei pressi dell’uscita di Cesena, ha causato il ribaltamento dell’autotreno carico di farine e la morte pressoché sul colpo di Minotti. Il lavoratore gestiva insieme al fratello un’azienda agricola nei paraggi, cui era destinato il carico.

Alessandro Scafa, 55enne di Villaricca (Napoli), tecnico alla Tecfi di Pastorano (Caserta), è morto intorno alle 8 di venerdì 11 aprile stroncato da un malore che lo ha colpito mentre si trovava nel magazzino dell’azienda.

#pietrozito#massimomirabelli#luigipugnaghi#gianniminotti#alessandroscafa#mortidilavoro

Aprile 2025: 28 morti (sul lavoro 21; in itinere 7; media giorno 2,5)

Anno 2025: 289 morti (sul lavoro 235; in itinere 54; media giorno 2,9)

41 Lombardia (sul lavoro 30, in itinere 11)

33 Veneto (27 – 6)

25 Sicilia (16 – 9)

22 Emilia Romagna (16 – 6)

21 Puglia (19 – 2); Campania (17 – 4)

20 Lazio (17 – 3)

19 Toscana (15 – 4)

17 Piemonte (16 – 1)

15 Abruzzo (13 – 2)

10 Calabria (10 – 0)

8 Umbria (8 – 0)

7 Marche (6 – 1)

6 Basilicata (6 – 0)

5 Alto Adige (5 – 0); Liguria, Friuli Venezia Giulia (4 – 1)

4 Trentino (4 – 0)

3 Sardegna (2 – 1)

2 Molise (1 – 1)

1 Estero (1 – 0)

Gennaio 2025: 87 morti (sul lavoro 72; in itinere 15; media giorno 2,8)

Febbraio 2025: 75 morti (sul lavoro 63; in itinere 12; media giorno 2,7)

Marzo 2025: 99 morti (sul lavoro 79; in itinere 20; media giorno 3,2)

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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