di Piero Santonastaso | Facebook.com/Mortidilavoro
Francesco D’Alò, operaio 60enne, aveva lasciato moglie e figli a Grottaglie (Taranto) e si era trasferito in Emilia Romagna dopo aver trovato lavoro alla 3S Safety di Faenza (Ravenna), azienda che si occupa di cantieri e sicurezza stradale.
È morto nelle prime ore di giovedì 10 aprile in un cantiere stradale in via di chiusura tra le uscite 3 e 4 della tangenziale di Bologna: erano circa le 5,30 e D’Alò segnalava con una bandiera arancione ai veicoli in marcia di rallentare, mentre due suoi colleghi smantellavano il cantiere in cui avevano lavorato durante la notte.
Un camion ha investito D’Alò, uccidendolo sul colpo, ed è stato tamponato da un altro mezzo pesante, il cui autista è rimasto ferito.
I sindacati provinciali hanno proclamato per venerdì 11 aprile uno sciopero di due ore in uscita dei settori edilizia e metalmeccanica.
Il sindaco di Bologna, Lepore, ha scritto al ministro Salvini chiedendo un cambio di passo nei lavori su strade e autostrade intorno alla città, che procedono con lentezza esasperante e gravi rischi per i lavoratori e gli automobilisti.
Massimo Mirabelli, 76enne livornese, moglie, 2 figli e 4 nipoti, è morto giovedì 10 aprile a Montecatini Terme, stroncato da un malore mentre scaricava dal suo furgone biancheria per un albergo.
Il figlio Federico, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Livorno, smentisce i titoli dei media, che definiscono Mirabelli ‘lavoratore in prova, al primo giorno d’impiego’.
“Babbo – ha detto alla stampa toscana – era già andato in pensione tempo fa, ha sempre fatto questo tipo di lavoro e conosceva il mestiere. Continuava a fare qualcosa, nonostante avesse 76 anni, perché come in ogni famiglia ci sono tanti bisogni da soddisfare. Stamani aveva ripreso questa attività con un contratto di un mese”.
Il contratto era con la ditta di trasporti elbana Mibelli Luigi Marco, che consegna biancheria per alberghi per conto della lavanderia industriale Lavabianco di Vaiano (Prato), con una filiale stagionale a Livorno.
Paolo Carlentini, 53enne dipendente di una ditta di autotrasporto di Carlentini (Siracusa), paese in cui viveva con la moglie e i 2 figli, è morto intorno alle 10,30 di giovedì 10 aprile mentre in moto tornava dal porto di Catania, dove aveva finito il suo lavoro.
Nei pressi dell’uscita di Lentini dell’autostrada Catania-Siracusa ha perso il controllo della moto ed è caduto, riportando lesioni fatali.
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Aprile 2025: 24 morti (sul lavoro 17; in itinere 7; media giorno 2,4)

Anno 2025: 285 morti (sul lavoro 231; in itinere 54; media giorno 2,8)
41 Lombardia (sul lavoro 30, in itinere 11)
33 Veneto (27 – 6)
24 Sicilia (15 – 9)
21 Puglia (19 – 2)
20 Emilia Romagna (14 – 6); Lazio (17 – 3); Campania (16 – 4)
19 Toscana (15 – 4)
17 Piemonte (16 – 1)
15 Abruzzo (13 – 2)
10 Calabria (10 – 0)
8 Umbria (8 – 0)
7 Marche (6 – 1)
6 Basilicata (6 – 0)
5 Alto Adige (5 – 0); Liguria, Friuli Venezia Giulia (4 – 1)
4 Trentino (4 – 0)
3 Sardegna (2 – 1)
2 Molise (1 – 1)
Gennaio 2025: 87 morti (sul lavoro 72; in itinere 15; media giorno 2,8)
Febbraio 2025: 75 morti (sul lavoro 63; in itinere 12; media giorno 2,7)
Marzo 2025: 99 morti (sul lavoro 79; in itinere 20; media giorno 3,2)