di Piero Santonastaso | Facebook.com/Mortidilavoro
Alle 4 del mattino di lunedì 3 marzo Fabrizio Casafina, 57enne di Roma, è arrivato con il furgone davanti al cancello della ditta di trasporti Guidonia Montecelio – 30 km a est della Capitale – per cui lavorava.
È sceso per aprire il massiccio cancello ma il pesante manufatto è uscito dalle rotaie e gli è caduto addosso, schiacciandolo. Il custode dell’azienda ha lanciato l’allarme ma quando i soccorritori sono arrivati sul posto Casafina era già morto.
Si tratta della decima vittima del lavoro quest’anno nel Lazio, esattamente come nel 2024 a questa data. Nel comunicato di rito la Cgil parla invece di 16 morti: un numero misterioso, così come i 107 citati per il 2024 (sono stati 88).
Due i morti di lunedì 3 marzo nel Veneto, che portano il totale dell’anno a 22. Un incredibile aumento del 57% rispetto al 2024, quando al 3 marzo si contavano 14 vittime.
Renato Gugole, 54enne autotrasportatore di Chiampo (Vicenza), è morto in un incidente stradale sulla provinciale 86 ad Arzignano (Vicenza): l’autocarro che guidava si è scontrato frontalmente con un mezzo pesante che proveniva in senso opposto. Gugole è morto sul colpo.
Paolo Pellizzari, 47enne elettricista di Resana (Treviso), è morto schiantandosi con il suo furgone contro un autocarro a Piombino Dese (Padova), dopo aver invaso l’altra carreggiata. Inutili i soccorsi.
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Marzo 2025: 4 morti (sul lavoro 4; in itinere 0; media giorno 1,3)

Anno 2025: 166 morti (sul lavoro 139; in itinere 27; media giorno 2,7)
33 Lombardia (sul lavoro 23, in itinere 10)
22 Veneto (19 – 3)
14 Puglia (13 – 1)
13 Campania (11 – 2)
11 Piemonte (11 – 0)
10 Toscana (9 – 1); Lazio (8 – 2); Emilia Romagna (7 – 3)
8 Abruzzo (8 – 0)
7 Calabria (7 – 0)
6 Sicilia (6 – 0)
4 Umbria, Basilicata (5 – 0); Liguria (3 – 1)
3 Marche (2 – 1)
2 Trentino, Alto Adige (2 – 0); Sardegna (1 – 1)
1 Molise (0 – 1)
Gennaio 2025: 87 morti (sul lavoro 72; in itinere 15; media giorno 2,8)
Febbraio 2025: 75 morti (sul lavoro 63; in itinere 12; media giorno 2,7)