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Attualità

Adesso Zelensky vuole fare la pace. Con Putin? No, con Trump.

Come i pifferi di montagna che andarono per suonare e tornarono suonati.

“Siamo molto grati agli Stati Uniti per tutto il sostegno. Sono grato al Presidente Trump, al Congresso per il loro sostegno bipartisan e al popolo americano.

Gli ucraini hanno sempre apprezzato questo sostegno, soprattutto durante questi tre anni di invasione su larga scala

Il nostro rapporto con il Presidente americano è più di due semplici leader; è un legame storico e solido tra i nostri popoli.

Siamo veramente grati. Vogliamo solo relazioni forti con l’America, e spero davvero che le avremo”. Lo ha scritto Zelensky su X, il social di proprietà dell’amico del giaguaro.

Il messaggio che Trump ha stampato in faccia al commesso viaggiatore della Ue, in vista dell’ennesimo inutile vertice, è chiaro e forte: cari governi europei, io so io e voi non contate un ca..o. Cioè: posso essere un nemico più pericoloso di Putin. O fate quello che dico io o sono dazi amari.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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