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È lo slogan che campeggia su foto shock con cui un noto creativo ha allestito il presidio davanti alla Regione Lazio, organizzato dai Cobas in piazza Oderisi da Pordenone.
“Quando mi hanno raccontato la storia dei 48dipendenti, ho pensato che queste persone non solo hanno perso il lavoro e quindi lo stipendio, ma addirittura hanno perso il datore di lavoro. Incredibile. Presi, usati, e poi buttati via come vuoti a perdere”, dice Marco Ferri, noto creativo che con i suoi collaboratori ha ideato l’allestimento.
“Da decenni le A.S.L. e A.O. della Regione Lazio, – dice Domenico Teramo dei Cobas – per poter sopperire alla strutturale carenza di organico nel settore amministrativo, sfruttano lavoratrici e lavoratori precari reclutandoli (illecitamente) tramite appalti di servizi e/o di lavoro somministrato”.In effetti, dopo decenni di sfruttamento la Regione Lazio, anziché avviare un virtuoso percorso di stabilizzazione del personale precario operante presso le strutture sanitarie pubbliche, ha deliberato il “licenziamento” di 48 lavoratrici e lavoratori, addetti alle attività amministrative della ASL Roma 1, con decorrenza 17 gennaio u.s.
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L’allestimento del presidio rimanda all’idea di un’istallazione artistica, grazie alle foto di Rod Kirkpatrick, acquisiste attraverso la piattaforma Alamy. “Immaginare lavoratori licenziati come corpi gettati via è un concetto forte, scandaloso, addirittura provocatorio, – dice Marco Ferri – tuttavia se penso allo sgomento di chi improvvisamente si trova senza reddito, cioè senza futuro, temo che ancora una volta si possa dire che “la realtà supera la creatività”.
L’allestimento è visibile dal 12 febbraio in piazza Oderisi da Pordenone, di fronte alla sede della Regione Lazio, nel quartiere Garbatella, dove i lavoratori precari hanno annunciato l’avvio dalla mattina del 12/02 del presidio permanente. Alle ore 16 è in programma un’assemblea con le diverse realtà del lavoro precario della P.A.