di Piero Santonastaso | Facebook.com/Mortidilavoro
Tre dei 5 morti di lavoro di questo inizio febbraio erano autotrasportatori. Dall’inizio dell’anno sono già 14 le vittime tra i camionisti, quasi il 19% del totale. L’ultima è del tardo pomeriggio di lunedì 3 febbraio, un camionista straniero di cui per ora non si conoscono le generalità né la provenienza.
È morto sulla A4 tra i caselli di Grisignano di Zocco (Vicenza) e Vicenza Est in direzione Venezia. Il suo tir ha iniziato a sbandare per poi fermarsi di traverso sulla seconda corsia.
Il conducente è stato trovato senza vita nella cabina di guida, probabilmente vittima di un malore che però non gli ha impedito di fermare il mezzo, evitando così un bilancio peggiore.
Giuseppe Lonoce, agricoltore 65enne di Sava (Taranto), è morto lunedì 3 febbraio mentre potava un ulivo con una sega elettrica. Lo strumento gli è sfuggito di mano e lo ha ferito gravemente a una gamba, recidendogli un’arteria femorale.
L’uomo è morto dissanguato prima dell’arrivo dei soccorsi, chiamati dal figlio della vittima. Disastroso l’inizio d’anno in Puglia, dove i morti di lavoro sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2024: erano stati 4, sono diventati 8.
Febbraio 2025: 5 morti (sul lavoro 5; in itinere 0; media giorno 1,7)
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Anno 2025: 92 morti (sul lavoro 77; in itinere 15; media giorno 2,7)
17 Lombardia (sul lavoro 14, in itinere 3)
12 Veneto (9 – 3)
8 Puglia (8 – 0)
7 Piemonte, Campania (7 – 0); Toscana (6 – 1)
6 Calabria (6 – 0)
5 Emilia Romagna (3 – 2)
4 Abruzzo (4 – 0); Lazio (3 – 1)
3 Umbria (3 – 0)
2 Trentino, , Basilicata, Sicilia (2 – 0); Liguria, Marche (1 – 1)
1 Molise, Sardegna (0 – 1)
Gennaio 2025: 87 morti (sul lavoro 72; in itinere 15; media giorno 2,8)