di Piero Santonastaso | Facebook.com/Mortidilavoro
Nel 2024 erano state 81 (+4,7%). La media quotidiana sale da 2,6 a 2,7. Crescono del 27% i morti sul posto di lavoro, da 55 a 70; quasi dimezzate le vittime in itinere, passate da 26 a 15 (-47%).
Sebastiano Torreggiani, 27enne di Guidizzolo (Mantova), operaio dell’azienda agricola Saccardi di Marcaria (Mantova), è morto poco dopo le 8 di venerdì 31 gennaio per i traumi causati dalla caduta di una balla di fieno.
Il lavoratore doveva prelevare dal deposito foraggi una balla da portare alla macchina trituratrice per farne mangime e stava rimuovendo la rete quando è stato travolto dalla caduta di una delle pesantissime balle.
Torreggiani in quel momento era solo e quando un compagno di lavoro si è accorto dell’accaduto e ha dato l’allarme era ormai troppo tardi.
Marco Ialleni, 62enne meccanico di Latina, è morto venerdì 31 gennaio nell’ospedale Santa Maria Goretti, dove era ricoverato dal 15 novembre.
Quel giorno, andando al lavoro, era stato investito da un’automobilista ubriaca, riportando lesioni gravissime. Ha lottato in ospedale per due mesi e mezzo, poi il suo corpo ha ceduto definitivamente.
Un operaio 61enne di Andria (Barletta Andria Trani), è morto venerdì 31 gennaio nel Policlinico di Bari, dove si trovava da mercoledì 29, quando aveva avuto un malore sui ponteggi di un cantiere a Trani.
Lunga e complessa l’operazione per consentire ai soccorritori di salire sui ponteggi con una barella e poi ridiscenderne. Dopo neanche 48 ore il lavoratore si è arreso all’emorragia cerebrale che l’aveva colpito.
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Gennaio 2025: 85 morti (sul lavoro 70; in itinere 15; media giorno 2,7)
17 Lombardia (sul lavoro 14, in itinere 3)
10 Veneto (7 – 3)
7 Piemonte, Campania, Puglia (7 – 0); Toscana (6 – 1)
6 Calabria (6 – 0)
4 Emilia Romagna (2 – 2)
3 Umbria, Abruzzo (3 – 0); Lazio (2 – 1)
2 Trentino, Sicilia (2 – 0); Liguria, Marche (1 – 1)
1 Basilicata (1 – 0); Molise, Sardegna (0 – 1)