MORTI DI LAVORO? SÌ, NO, FORSE…
di Piero Santonastaso | Facebook.com/Mortidilavoro
Cinque vittime del lavoro portano il totale di questi primi 10 giorni del 2025 a 20 morti (- 4 rispetto al 2024). Accade nel giorno in cui l’Inail è costretta ad ammettere che sì, in Italia c’è un problema di sicurezza sul lavoro. Lo fa annunciando i dati dei primi undici mesi del 2024: mille vittime, +3,3% rispetto all’anno precedente (noi ne avevamo contate 67 in più).
Naturalmente c’è un colpo di coda filogovernativo, con il tentativo di dimostrare che va tutto bene. Consiste nel sostenere che c’è un calo del 3,7% nel rapporto tra casi mortali e occupati Istat, sceso da 4,32 a 4,16 casi mortali ogni centomila occupati.
Naturalmente c’è il trucco: 4,32 è il dato relativo al 2019 e qualcuno dovrebbe spiegare il perché di un confronto su base quinquennale. Forse perché fa comodo alla propaganda di governo? Nel confronto con il 2023 torna infatti il segno più, per l’esattezza +2% (da 4,08 a 4,16).
Mentono sapendo di mentire, tanto la gente non se ne accorge (ancor meno i media, che dormono al calduccio).
Nella foto: la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone con il presidente Inail Fabrizio D’Ascenzo.