“Il re è nudo.”
“Non abbiamo la forza per riprenderci il Donbass e la Crimea”, lo dice adesso, Volodymir Zelenski. “Il re è nudo”, dopo due anni di una guerra che ha fatto migliaia di morti, che è costata centinaia di migliaia di dollari ed euro, che ha fatto schizzare in alto i costi energetici, che ha provocato l’aumento delle spese militari, a detrimento della spesa sociale, imposto dalla Nato.
Quando lo dicevano tutti quelli che avevano capito l’inganno USA per piegare la Ue al suo dominio in declino, tanto da far deragliare la cosiddetta locomotiva franco-tedesca; quando denunciavamo il bellicismo atlantico come panacea per risolvere la crisi delle democrazie occidentali; quando vedevamo con chiarezza che le regioni russofone al confine con la Federazione non si sarebbero mai piegate all’autoritarismo di Kiev; quando dimostravamo il fermo disaccordo con pennivendoli e ciarlatani della geopolitica che imperversavano a reti unificate; allora siamo stati tacciati, con disprezzo della realtà, della verità, della stessa libertà di opinione, di puntinismo.
“Il burattinaio ventriloquo di Washington”.
Oggi che il burattinaio di Washington, il ventricolo che fa parlare da due anni Zelensky, dice quello che era sotto gli occhi di tutti, fin dall’inizio dell’insensata prova di forza della Nato, oggi è quanto mai chiaro l’inganno dello slogan “c’è un invaso e un invasore”.
“Vassalli, valvassori e valvassini”.
La verità è che c’è una superpotenza imperiale, arrogante piena di sé, che manovra a suo piacimento i vassalli, i valvassori e i valvassini, che brancolano nel più bieco servilismo, muovendosi a tentoni nei governi, nella Ue, nel G7, nell’informazione, nella politica.