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Attualità

Tra l’indifferenza generale e il menefreghismo governativo si continua a morire di lavoro.

di Piero Santonastaso | Facebook.com/Mortidilavoro

Cosimo Bello, 28enne di Castrignano del Capo (Lecce), era stato assunto da poche settimane alla Bianco Igiene Ambientale di Nardò, ditta che con 270 dipendenti ha in appalto il servizio rifiuti di diversi comuni del Leccese.

Alle 4,50 di giovedì 21 novembre il compattatore Isuzu sul quale con un collega provvedeva alla raccolta quotidiana, è stato centrato da un suv con due ventenni a bordo, lungo la statale 275 a San Dana, frazione di Gagliano del Capo.

Lo scontro ha provocato il ribaltamento del compattatore su un fianco e la morte sul colpo di Bello. Feriti il collega e i due ventenni.

Al Policlinico di Palermo giovedì 21 novembre si è spento l’operaio 48enne Alessandro Glaneo, residente con la moglie e i due figli a Casagiove (Caserta).

Una settimana prima vi era stato ricoverato dopo che un’automobile aveva tamponato il ponteggio sul quale si trovava, provocando la caduta del lavoratore, che aveva riportato gravi lesioni alla testa.

Il 56enne ecuadoregno Richard Cesar Jimenez Herrera intorno alle 7 di giovedì 21 novembre stava andando al lavoro percorrendo la Milano-Meda, quando la sua automobile ha cominciato ad avere problemi.

L’uomo si è fermato in banchina a Cesano Maderno, ha allertato i soccorsi e li ha attesi in piedi tra lo sportello destro semiaperto e la vettura.

Dopo poco la macchina è stata tamponata da un furgone, con una violenza tale da far rimanere Jimenez Herrera incastrato tra le lamiere, morto sul colpo. Per recuperare il corpo i vigili del fuoco hanno dovuto usare divaricatori e cesoie.

Il boscaiolo Antonio Comiotto, 65 anni, è morto giovedì 21 novembre travolto da un albero che stava tagliando a Carve di Mel, nel comune di Borgo Valbelluna (Belluno).

Schiacciato dal tronco, l’uomo ha avuto la forza di telefonare alla sorella per chiedere aiuto, ma quando i soccorritori sono giunti sul posto Comiotto era spirato.

#cosimobello#alessandroglaneo#richardcesarjimenezherrera#antoniocomiotto#mortidilavoro

Novembre 2024: 71 morti (sul lavoro 57; in itinere 14; media giorno 3,4)

Anno 2024: 1035 morti (sul lavoro 784; in itinere 251; media giorno 3,1)

150 Lombardia (104 sul lavoro – 46 in itinere)

103 Campania (88 – 15)

94 Veneto (65 – 29)

85 Sicilia (60 – 25)

80 Emilia Romagna (61 -19)

78 Lazio (52 – 26)

67 Puglia (43 – 24)

66 Toscana (54 – 12)

63 Piemonte (49 – 14)

34 Sardegna (29 – 5)

29 Marche (20 – 9)

25 Abruzzo (20 – 5), Calabria (20 – 5)

20 Trentino (16 – 4), Estero (17 – 3)

19 Liguria (17- 2)

18 Friuli V.G. (15 – 3)

17 Umbria (14 – 3)

13 Alto Adige (12 – 1)

12 Basilicata (12 – 0)

7 Valle d’Aosta (7 – 0)

4 Molise (4 – 0).

Ottobre 2024: 100 morti (sul lavoro 74; in itinere 26; media giorno 3,2)

Settembre 2024: 93 morti (sul lavoro 67; in itinere 26; media giorno 3,1)

Agosto 2024: 97 morti (sul lavoro 67; in itinere 30; media giorno 3,1)

Luglio 2024: 104 morti (sul lavoro 83; in itinere 21; media giorno 3,3)

Giugno 2024: 105 morti (sul lavoro 72; in itinere 33; media giorno 3,5)

Maggio 2024: 101 morti (sul lavoro 79; in itinere 22; media giorno 3,1)

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 96 morti (sul lavoro 76; in itinere 20; media giorno 3,3)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6)

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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