di Piero Santonastaso | Facebook.com/Mortidi lavoro
Scrivo a voi per condividere alcune realtà che conosco personalmente riguardo la manutenzione infrastrutture ferroviarie in cui lavoro.
Qui la sicurezza dei lavoratori è spesso sacrificata per non intralciare la produzione e gli interessi di qualcuno. Le ispezioni vengono concordate con le aziende, mai eseguite a sorpresa, specialmente nelle ore notturne, quelle più critiche dove si concentra il lavoro sotto interruzioni e il risultato è che chi dovrebbe garantire la nostra sicurezza non lo fa.
Lavoriamo in condizioni di pressione costante, turni estenuanti e pochi riposi, senza il tempo necessario per rispettare le normative necessarie.
Chi dovrebbe proteggerci da questo sistema, apparentemente marcio, chiude gli occhi, lasciando che si ripetano tragedie come quelle di Brandizzo o di San Giorgio di Piano da voi prontamente inserite nella lista nera.
E il rischio è che continui ad accadere, perché nulla di concreto è mai stato fatto per cambiarlo anzi.
A questo punto, mi sento rassegnato. So che, pur di portare il pane ai miei figli, inconsciamente accetto di mettere a rischio la mia vita.
Non dovrebbe essere così, e credo che la gente debba sapere quanto il sistema ci ha portati a questa drammatica accettazione.
Vi chiedo, se possibile, la cortesia di mettere in risalto queste parole nella vostra pagina. La vostra voce può aiutare a far conoscere queste realtà che tanti lavoratori vivono ogni giorno.
Guardano la lista di morti giornaliera presumo che la situazione in altri campi non sia migliore e che un problema di fondo esista ma a nessuno importa. O tutto cambia o tutto si ripete!
Grazie per l’attenzione e per il suo impegno giornaliero nel dare voce a queste realtà di morti assurde.
Lettera firmata
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