di Piero Santonastaso | Facebook.com / Mortidilavoro
Le otto vittime del lavoro fanno del fine settimana tra sabato 9 e domenica 10 novembre uno dei più sanguinosi dell’anno, dietro solo a quelli del 3/4 febbraio (10 morti) e del 23/24 marzo (9), e alla pari con le stragi estive del 15/16 giugno, del 22/23 giugno e del 13/14 luglio.
Con l’aggiunta delle 2 vittime di venerdì 8, di cui si è saputo in ritardo, il totale dei morti di lavoro del 2024 sale a 997. Numeri che parlano da soli.
Tre le vittime domenica 10 novembre. Il 38enne Fabio Correale, crotonese, dipendente della Recycling servizi portuali, si è accasciato nella stiva della nave Daiana, ormeggiata nel porto di Crotone.
Aveva appena terminato le operazioni di scarico del cippato di legno destinato alle centrali a biomassa della zona.
L’allarme è scattato immediato, ma le manovre di rianimazione non hanno avuto esito. Correale aveva appena superato il periodo come discontinuo nei Vigili del Fuoco e si apprestava a entrare nel corpo nazionale.
Gerardo Carnovale, operaio 59enne di Borgo Val di Taro (Parma), è morto cadendo da un’altezza di 12 metri all’interno di un capannone della Fornaci Calce Grigolin, a Medesano (Parma).
Il lavoratore, dipendente di una ditta esterna, stava facendo lavori di manutenzione non meglio specificati.
Non ha ancora un nome l’autista 59enne di Avellino schiantatosi con il tir contro il pullman di turisti che lo precedeva sulla A1 in direzione sud, nei pressi di Caianello (Caserta).
Cinque le vittime sabato 9 novembre. Il 34enne Mirko Bellini è morto poco dopo la mezzanotte a Legnago (Verona), investito sulla bici elettrica da un’auto pirata.
Il lavoratore, finito il turno alle Fonderie Zanardi di Minerbe (Verona), stava tornando a casa a Cerea (Verona).
Il 52enne Angelo Simoni, agente della polizia penitenziaria di Ceccano (Frosinone), è morto travolto dal crollo di un muro esterno alla sua abitazione.
L’uomo stava facendo in proprio dei lavori edili e manovrando un escavatore ha colpito il muro, provocandone il crollo.
Norberto Viviani, 59enne di Curno (Bergamo), è morto a Treviolo, sempre nella Bergamasca, dopo essere rimasto impigliato nel macchinario per la raccolta del granoturco.
A trovare il corpo senza vita è stato il padre 87enne, proprietario del terreno.
Vainer Benatti, residente a Mirandola (Modena), a 76 anni faceva ancora lo stagionale nel settore agricolo. È morto a San Felice sul Panaro, sempre nel Modenese, al termine della giornata lavorativa.
È stato investito in un capannone dal trattore guidato in retromarcia da un altro operaio: non si era accorto che Benatti stava ancora operando per sganciare l’aratro.
Antonietta Nardi, 78enne commerciante ambulante di Treia (Macerata), è morta nelle prime ore del mattino nella piazza di San Severino Marche (Macerata), mentre insieme al figlio allestiva il banco per la vendita di abbigliamento.
Si è sentita male scaricando gli ultimi scatoloni di merce e i soccorritori hanno potuto solo constatarne la morte.
Il 59enne Mirko Marcolin, padovano, funzionario della Direzione generale Mare della UE, è morto venerdì 8 novembre nell’ospedale di Mindelo, sull’isola di São Vicente, a Capo Verde, dove era stato ricoverato per un malore. L’uomo faceva parte della delegazione per il rinnovo dell’accordo di pesca tra Capo Verde e la UE.
Angelo Lavagno, 76enne allevatore di Ottiglio (Alessandria), è morto nella sua azienda precipitando con il trattore in un piccolo dirupo. Causa probabile dell’incidente, la fitta nebbia, che ha impedito a Lavagno di orientarsi sul terreno.
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Novembre 2024: 33 morti (sul lavoro 27; in itinere 6; media giorno 3,3)
Anno 2024: 997 morti (sul lavoro 754; in itinere 243; media giorno 3,1)
143 Lombardia (101 sul lavoro – 42 in itinere)
96 Campania (81 – 15)
89 Veneto (61 – 28)
81 Sicilia (56 – 25)
78 Emilia Romagna (60 -18)
77 Lazio (51 – 26)
65 Puglia (42 – 23)
62 Piemonte (48 – 14), Toscana (51 – 11)
34 Sardegna (29 – 5)
29 Marche (20 – 9)
25 Abruzzo (20 – 5), Calabria (20 – 5)
20 Trentino (16 – 4), Estero (17 – 3)
18 Liguria (16- 2), Friuli V.G. (15 – 3)
16 Umbria (13 – 3)
13 Alto Adige (12 – 1)
9 Basilicata (9 – 0)
7 Valle d’Aosta (7 – 0)
4 Molise (4 – 0).