“Per la prima volta nella sua storia, l’agenzia internazionale di rating Moody’s, nel febbraio 2024, ha declassato l’affidabilità del sistema creditizio israeliano da A1 ad A2, definendo l’outlook, cioè la previsione sul futuro, “negativo”.
Netanyahu ha trattato questo downgrade alla stregua di un affronto politico, ma resta il fatto che i dati economici dell’ultimo trimestre 2023 erano stati disastrosi, al di sotto delle peggiori previsioni. Il Pil crollato del 19,4%. Gli investimenti precipitati a –68%. Le esportazioni calate del 18%. I consumi privati degli israeliani avevano subìto una contrazione del 27%.
Quasi raddoppiata invece la spesa pubblica, +88,1%, per via dei costi della guerra. Chiamare sotto le armi dapprima 300.000 riservisti sottratti ai loro posti di lavoro, e poi comunque decine di migliaia di uomini, ha avuto un prezzo che inciderà pesantemente sul paese.
Un vero e proprio choc dopo anni di crescita economica ininterrotta”. (da “Gaza: Odio e amore per Israele” di “Gad Lerner”).