di Piero Santonastaso | Facebook.com/Mortidilavoro
Il governo Meloni è impegnatissimo nella lotta per la sicurezza dei lavoratori. Talmente impegnato, racconta Giusy Franzese su L’Espresso, da aver deciso nella manovra di Bilancio “tagli al capitolo sicurezza sul lavoro e contrasto al lavoro nero: 7,9 milioni nei prossimi tre anni (due milioni e 636.000 all’anno).
Cifre forse non enormi, ma che rappresentano oltre un terzo delle riduzioni di spesa previste al capitolo politiche per il lavoro”.
Alla faccia delle vanterie della ministra contro il Lavoro, Maria Elvira Calderone, e della sua presidente del Consiglio.
Intanto si continua a morire di lavoro: aggiungiamo 5 nuove vittime, che portano il totale dell’anno a 977, a un passo cioè da quota mille.
E meno male che l’Inail ha appena finito di raccontarci che le cose vanno meglio.
Emanuele Favaloro, 25enne cameriere di Monreale (Palermo), moglie e un figlio di 4 anni, è morto lunedì 4 novembre tornando a casa, a sera, dal ristorante in cui lavorava.
La sua vettura ha sbandato e si è schiantata contro un muretto. Emanuele è deceduto poco dopo il ricovero all’ospedale Ingrassia di Palermo.
David Braida, autista 52enne dell’Apt di Gorizia, è morto martedì 5 novembre rientrando in deposito con l’autobus di linea.
Il mezzo è uscito di strada, per cause da accertare, ed è finito nel cortile di un’abitazione. Nulla da fare per il conducente.
Antonio Greco, ingegnere 72enne di Lecce, è morto martedì 5 novembre precipitando dai ponteggi di un cantiere.
Il professionista stava prendendo le misure per la realizzazione di una ringhiera al primo piano, quando ha perso l’equilibrio ed è caduto, morendo sul colpo.
Una 61enne originaria della Germania e residente a Padova, S.P., dipendente della Finesso Trasporti, è morta nel tardo pomeriggio di martedì 5 novembre, investita da un tir in manovra nel piazzale dell’azienda.
Non conosciamo ancora il nome del 65enne di Vallata (Avellino), precipitato da un ponteggio alto 6 metri nel cantiere allestito per i lavori nell’abitazione dell’uomo.
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Novembre 2024: 13 morti (sul lavoro 10; in itinere 3; media giorno 2,6)
Anno 2024: 977 morti (sul lavoro 737; in itinere 240; media giorno 3,1)
142 Lombardia (100 sul lavoro – 42 in itinere)
94 Campania (79 – 15)
88 Veneto (61 – 27)
81 Sicilia (56 – 25)
73 Emilia Romagna (56 -17)
72 Lazio (47 – 25)
64 Puglia (41 – 23)
61 Piemonte (46 – 14), Toscana (50 – 11)
34 Sardegna (29 – 5)
28 Marche (19 – 9)
25 Abruzzo (20 – 5)
24 Calabria (19 – 5)
20 Trentino (16 – 4)
19 Estero (16 – 3)
18 Liguria (16- 2), Friuli V.G. (15 – 3)
16 Umbria (13 – 3)
13 Alto Adige (12 – 1)
9 Basilicata (9 – 0)
7 Valle d’Aosta (7 – 0)
4 Molise (4 – 0).
Ottobre 2024: 100 morti (sul lavoro 74; in itinere 26; media giorno 3,2)
Settembre 2024: 93 morti (sul lavoro 67; in itinere 26; media giorno 3,1)
Agosto 2024: 97 morti (sul lavoro 67; in itinere 30; media giorno 3,1)
Luglio 2024: 104 morti (sul lavoro 83; in itinere 21; media giorno 3,3)
Giugno 2024: 105 morti (sul lavoro 72; in itinere 33; media giorno 3,5)
Maggio 2024: 101 morti (sul lavoro 79; in itinere 22; media giorno 3,1)
Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)
Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)
Febbraio 2024: 96 morti (sul lavoro 76; in itinere 20; media giorno 3,3)
Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6).