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Attualità

Quella volta che gli occhi dello scià di Persia si riempirono di amare lacrime.

In visita negli Stati Uniti nel novembre 1977, quando il presidente democratico Jimmy Carter voleva “moralizzare”la politica estera americana dopo il predecessore Richard Nixon, lo scià suscitò violente manifestazioni di ostilità.

I gas lacrimogeni utilizzati per disperdere studenti e attivisti, prevalentemente marxisti o di sinistra, che avevano invaso il Mall di Washington furono sospinti dai venti fin nel roseto della Casa Bianca, dove il monarca dovette interrompere il suo discorso radiotelevisivo in lacrime.

L’effetto simbolico di queste immagini incrinò il sistema autoritario e diede all’opposizione iraniana il coraggio di esprimersi, a maggior ragione visto che l’insistenza americana sul rispetto dei diritti civili contribuì a far mitigare la repressione. (“Uscire dal caos”, Gilles Kepel, Raffaello Cortina Editore.)

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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