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Altre cinque vittime si aggiungono alla macabra contabilità dei morti di lavoro in Italia.

di Piero Santonastaso | Facebook/Mortidilavoro

Marco Ricci, 39enne romano da anni trapiantato a Sansepolcro (Arezzo), è morto venerdì 4 ottobre nell’ospedale San Martino di Genova, dove era stato ricoverato giovedì in condizioni disperate.

Stava lavorando nel cantiere del futuro Parco del Ponte, che sorgerà a Genova nel punto in cui 6 anni fa crollò il viadotto Morandi; in particolare era impegnato nella struttura che ospiterà la ludoteca.

Operaio della Lifecut, azienda di carpenteria metallica di Sansepolcro, insieme a un collega stava trasportando a braccia pesanti griglie camminando all’indietro, quando ha messo un piede su un’asse di legno posta a chiusura del vano ascensore, ma non fissata.

L’asse si è spostata e Ricci è precipitato nel vuoto per 13 metri. È stato rianimato dall’arresto cardiaco e trasportato in ospedale, dove i medici già nella notte hanno avviato il periodo di osservazione per constatare la morte cerebrale.

Enormi gli interrogativi sul perché il vano ascensore fosse chiuso in modo tanto precario e sul perché non vi fossero barriere metalliche a impedire l’avvicinamento dei lavoratori.

Attilio Franzini, 47enne di Formia dipendente della romana Salcef, appaltatrice di RFI, è morto alle 4,30 di venerdì 4 ottobre, travolto da un Intercity a San Giorgio di Piano (Bologna) mentre lavorava in un cantiere notturno sulla linea ferroviaria per Trieste.

È l’ennesima vittima del mostruoso sistema di appalti e subappalti cresciuto intorno alla rete ferroviaria italiana man mano che le vecchie Ferrovie dello Stato cedevano interi settori di attività.

Una rete peraltro vecchia, che pertanto richiede un impressionante numero di interventi, ben oltre la soglia delle normali attività di manutenzione, come dimostrano i quotidiani blocchi della circolazione a partire dal clamoroso blackout di giovedì 3 ottobre.

Lo scaricabarile iniziale ha puntato il dito sul lavoratore, che sarebbe stato investito mentre era fuori dall’area del cantiere per una decisione autonoma.

Con il passare delle ore si è fatta strada l’ipotesi che invece si fosse spostato a causa di un cortocircuito che aveva interessato il binario sul quale si trovava.

“La strage di Brandizzo non ha insegnato nulla”, è stato osservato da più voci, comprese quelle della famiglia di Kevin Laganà, la più giovane delle 5 vittime di Brandizzo.

Una guardia giurata di 59 anni, L.C., si è uccisa con la pistola in dotazione mentre era in servizio nella sede dell’Inps di Lucca.

L’uomo si è sparato nell’androne, in quel momento deserto. Il fenomeno del burnout, piaga delle forze dell’ordine, colpisce anche i servizi di vigilanza.

Vincenzo Nicosia, 59enne fiorentino dipendente di un’azienda ceramica di Impruneta è morto andando al lavoro giovedì 3 ottobre: a Greve in Chianti è stato investito dall’auto guidata da un ottantenne e sbalzato sul cofano di una seconda vettura.

Giuseppe Iudicello, 44enne farmacista di Castel di Lucio (Messina), è morto mercoledì 2 ottobre mentre raggiungeva in moto Castel di Tusa per aprire la farmacia che gestiva.

Sulla provinciale 117, a Pettineo, si è scontrato con un trattore ed è stato sbalzato sul guardrail, perdendo la vita all’istante.

#MarcoRicci#attiliofranzini#vincenzonicosia#giuseppeiudicello#mortidilavoro

Ottobre 2024: 13 morti (sul lavoro 8; in itinere 5; media giorno 3,2)

Anno 2024: 875 morti (sul lavoro 659; in itinere 216; media giorno 3,1)

134 Lombardia (93 sul lavoro – 41 in itinere)

86 Campania (71 -15)

79 Veneto (54 -25)

68 Sicilia (47 -21)

65 Lazio (42 – 23)

64 Emilia Romagna (50 -14)

57 Toscana (46 – 11)

54 Puglia (36 – 18)

53 Piemonte (40 – 13)

30 Sardegna (26 – 4)

25 Marche (17 –

Abruzzo (20 – 5)

22 Calabria (17 – 5)

19 Trentino (15 – 4)

16 Liguria (14 – 2),

Estero (13 – 3)

14 Friuli V.G. (12 – 2)

12 Umbria (12 – 0)

11 Alto Adige (10 – 1)

9 Basilicata (9 – 0)

7 Valle d’Aosta (7 – 0)

4 Molise (4 – 0).

Settembre 2024: 92 morti (sul lavoro 66; in itinere 26; media giorno 3)

Agosto 2024: 97 morti (sul lavoro 67; in itinere 30; media giorno 3,1)

Luglio 2024: 104 morti (sul lavoro 83; in itinere 21; media giorno 3,3)

Giugno 2024: 104 morti (sul lavoro 71; in itinere 33; media giorno 3,4)

Maggio 2024: 101 morti (sul lavoro 79; in itinere 22; media giorno 3,1)

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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