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Attualità

Ottocento morti di lavoro. Ecco l’Italia del governo Meloni e della ministra Calderone.

Martedì 10 settembre 2024 sono stati raggiunti gli 800 morti di lavoro nell’anno.

Di che vergognarsi per tutte le entità coinvolte: padronato, sindacato, politica, amministrazioni varie, enti tecnici. A questo ritmo, a fine anno conteremo 1134 vittime, con buona pace di chi va cianciando di flessione nei numeri, in primis la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, un’altra che si fa un baffo del conflitto d’interessi (era capa dei consulenti del lavoro – incarico passato al marito – cioè una schierata con le imprese).

Augusto Bragantini aveva 80 anni, moglie, 3 figli e nipoti. Era in pensione dopo una vita da tassista e si era dato da fare nell’Avo, l’associazione dei volontari di Oppeano (Verona), che tra le altre cose si occupa di distribuire pasti caldi agli anziani del paese.

Martedì 10 settembre, nella tarda mattinata, ha caricato il furgoncino del Comune e ha iniziato il suo giro di consegne.

Ha però imboccato contromano lo svincolo per la Transpolesana – uno snodo che conosceva a memoria – e appena sull’arteria si è schiantato contro un tir, morendo sul colpo.

La seconda vittima nel Veneto (a settembre nella regione sono 9, quasi una al giorno), è il 60enne Lorenzo Morello, di Albignasego (Padova), che faceva consegne per una ditta di distribuzione gas di San Giorgio in Bosco.

Martedì 10 intorno alle 12 si è sentito male in un’azienda di Bussolengo (Verona) ed è crollato a terra. I soccorritori del Suem 118 ne hanno constatato la morte. La magistratura ha disposto l’autopsia.

Il 45enne Antonio La Vigna, che viveva con la moglie e i 3 figli a Montecalvo Irpino (Avellino), martedì 10 è stato colpito alla testa dal ramo di un pioppo tagliato durante le operazioni di pulizia di un suo terreno.

È morto sull’ambulanza che lo trasportava all’ospedale di Avellino.

#augustobragantini#lorenzomorello#antoniolavigna#mortidilavoro

Settembre 2024: 29 morti (sul lavoro 20; in itinere 9; media giorno 2,9)

(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti di lavoro).

Anno 2024: 800 morti (sul lavoro 606; in itinere 194; media giorno 3,1)

120 Lombardia (83 sul lavoro – 37 in itinere)

82 Campania (67 -15)

74 Veneto (51 -23)

63 Emilia Romagna (49 -14), Sicilia (45 -18)

60 Lazio (38 – 22)

52 Toscana (43 – 9)

50 Puglia (34 – 16)

47 Piemonte (35 – 12)

28 Sardegna (25 – 3)

24 Abruzzo (19 – 5)

21 Marche (15 – 6),

20 Calabria (17 – 3)

16 Trentino (13 – 3)

15 Estero (12 – 3)

14 Liguria (12 – 2)

11 Alto Adige (10 – 1), Friuli V.G. (9 – 2), Umbria (11 – 0)

8 Basilicata (8 – 0)

6 Valle d’Aosta (6 – 0)

4 Molise (4 – 0).

Agosto 2024: 97 morti (sul lavoro 67; in itinere 30; media giorno 3,1)

Luglio 2024: 104 morti (sul lavoro 83; in itinere 21; media giorno 3,3)

Giugno 2024: 104 morti (sul lavoro 71; in itinere 33; media giorno 3,4)

Maggio 2024: 101 morti (sul lavoro 79; in itinere 22; media giorno 3,1)

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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