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Ti ricordi di me?

di Jon Fosse

“(…) tanta è la fame che ho, e mi metto subito a mangiare e a bere il caffè e il sapore è meraviglioso, ero veramente affamato, penso e vedo la donna dai capelli biondi di media lunghezza seduta al tavolo davanti a me spegnere la sigaretta e alzarsi

e noto che è tutt’altro che sobria e penso che adesso verrà da me per parlare e abbasso lo sguardo e mi infilo tra le labbra un altro boccone di hamburger, cipolla fritta e pane

Ma sei proprio tu, dice e alzo gli occhi e guardo la donna dai capelli biondi di media lunghezza che in piedi davanti a me si tiene al bordo del tavolo e so di averla già vista, ma non riesco a ricordare quando, né dove

Non ti ricordi di me? dice e mi sforzo di farmi venire in mente chi sia Silje, dice e ride Davvero non ti ricordi di me? dice Non ricordi neanche il mio nome? dice e la donna che dice di chiamarsi Silje mi guarda quasi sorpresa e poi aggiunge di aver pensato molto a me,

di aver sperato spesso che ci saremmo incontrati, che è passato tanto tempo dall’ultima volta, ma allora ero sposato, giusto? e non sapeva dove vivevo, l’unica cosa che sapeva era che mi chiamavo Asle, dice

Ed eccoti qui, seduto proprio davanti a me, dice Finalmente, dice Quasi da non crederci, dice È passato così tanto tempo dall’ultima volta che ti ho visto, dice

“Ti ricordi di me? dice Non eri così ubriaco, vero? dice

E sei stato a casa mia parecchie volte, dice e comincio a vedere davanti ai miei occhi un piccolo appartamento, un divano, una libreria, foto appese alle pareti e, no non ci voglio pensare Certo che ti ricordi di me, vero? dice

La mia casa in Vicolo? dice Al piano terra, dice e rimango in silenzio e vedo che ho mangiato tutto, accidenti se ero affamato, sì, me lo sono divorato, penso e appoggio sul piatto il coltello e la forchetta, uno accanto all’altra

Comunque è stato proprio bello rivederti, dice e annuisco, finisco il caffè e poi dico che purtroppo devo andare, ho una faccenda urgente da sbrigare, dico

e attiro l’attenzione di Barista con la mano e faccio finta di scrivere e lui annuisce e lei dice che devo andare a trovarla, abita ancora allo stesso indirizzo, in Vicolo 5, al piano terra,

dice e poi dice che sicuramente mi ricordo di lei, no? non potevo essere così ubriaco, ricordo certamente che lei è stata con me alla Pensione, no? lei, Silje, o come diavolo si chiama, forse qualcos’altro? magari Guro?

Sì, aveva addirittura dormito con me nello stesso letto alla Pensione, dice, e se lo ricorda, sì anche se è passato molto tempo, anche se allora avevo i capelli castani di media lunghezza che portavo sciolti e non come adesso che sono grigi e lunghi e legati sulla nuca con un elastico nero, dice e ride e dice di ricordarsi persino della mia data di nascita,

perché gliel’avevo detta in modo che potesse calcolare il mio numero fortunato, dice e mi chiede se ricordo qual era e dico che devo andare e dice che era otto oppure quattro per due

e poi dice che sarebbe molto felice se passassi a trovarla e arriva Barista e prendo il conto e tiro fuori il portafoglio, estraggo una banconota e gliela porgo e dico che va bene così e lui ringrazia

e mi alzo e avvicino la sedia al tavolo e lei lascia andare il bordo del tavolo e vedo che ondeggia e le dico che devo andare, sono di fretta, dico e dice di sapere che mi chiamo Asle e sono un artista e sa altro, dice, perché tutti gli anni durante il periodo dell’Avvento ha visto la mostra che tengo alla Galleria Beyer, dice e rimane in silenzio e assume un’aria sognante

e poi dice che è passato così tanto tempo, ma dopo che ci siamo conosciuti la prima volta ha visto tutte le mie esposizioni a Bjørgvin e spesso le è venuta voglia di comprare un quadro, ma non se lo poteva permettere, sì, i miei quadri le piacciono davvero, dice e le dico che ora la devo salutare

e dice che sarebbe felice se passassi da lei in Vicolo 5, perché mi ricordo bene dov’è, no? non ero mai così ubriaco, dice Silje, dice e ride e mi mette una mano sulla schiena O forse era Guro? dice Ma Vicolo 5, quello te lo ricordi” (da “L’altro nome. Settologia I-II” di Jon Fosse)

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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