Categorie
Attualità

Paolo, Nicholas, Alessandro, Antonio, Mauro, Sossio, Paolo, tutti morti di lavoro.

Domenica 11 agosto è morto un uomo che un lavoro non ce l’aveva più ma che va considerato vittima del lavoro, anche se non finirà mai nelle casistiche dell’Inail.

Si chiamava Paolo Michielotto, aveva 55 anni e per 27 anni, fino al 31 luglio scorso, era stato un dipendente Metro nel negozio di Marghera, a Mestre.

L’azienda lo aveva messo alla porta contestandogli un ammanco di 280 euro per non aver fatturato a un cliente le spese di trasporto. Michielotto si era rivolto subito alla Filcams Cgil di Venezia per impugnare il licenziamento, ritenendolo immotivato perché contestava l’accusa – confortato da una carriera inappuntabile e dalla stima generale– e comunque riteneva sproporzionata la sanzione.

Metro durante un primo incontro con il sindacato aveva fatto muro, confermando il licenziamento. Dopo Ferragosto la Filcams avrebbe messo all’opera i suoi avvocati, ma Paolo Michielotto non ha retto il peso delll’ignominia e domenica scorsa si è tolto la vita.

Metro se l’è cavata con un comunicato peloso, dichiarando di aver «appreso con molto dolore della scomparsa improvvisa dell’ex collega del punto vendita di Venezia. Ci stringiamo attorno alla famiglia, ai suoi cari e agli amici in questo triste momento. Da inizio agosto non era più un dipendente dell’azienda. Siamo vicini a tutte le persone del punto vendita di Venezia».

Nicholas Colombini aveva 32 anni, moglie e 2 figli piccolissimi, e faceva l’elettricista alla Gigli e Pacifici, azienda con 80 dipendenti di Terni, la sua città.

Sabato 10 agosto era al lavoro in un impianto di A2A per il trattamento del vetro a Quarto d’Asti in Piemonte, uno dei vari appalti della ditta umbra.

Nessuno sa cosa sia successo esattamente perché Nicholas stava lavorando da solo al secondo piano di un edificio, ma i compagni di lavoro hanno sentito dei lamenti e si sono precipitati, trovando il giovane riverso vicino a un quadro elettrico, vittima di folgorazione.

Colombini è stato ricoverato nella rianimazione del Cardinal Massaia di Asti, dove si è spento martedì 13 agosto. Commovente il messaggio del padre: “Caro figlio mio, mai e poi mai avrei pensato di dover piangere la tua morte. Come tanti altri genitori, questa volta è toccata a me, a noi tutti. Grazie, amore di papà, di ciò che sei stato, 32 anni insieme mi hai solo dato soddisfazioni, ci hai regalato due nipoti stupendi. Mancherai, mancherai a tutti perché eri la bellezza in persona dentro e fuori. Fai buon viaggio figlio mio e prenditi il posto più bello del paradiso”.

Aveva moglie e due figli anche Alessandro Ruggiero, 43 anni, barese, di professione imbianchino.

Venerdì 9 agosto sarebbe stato l’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie, ma al lavoro non è mai arrivato.

Sulla provinciale 91, nei pressi di Santo Spirito, è stato travolto in monopattino da un pirata della strada, che l’ha lasciato esanime, con gravi ferite alla testa. Ricoverato in rianimazione al Policlinico di Bari, è morto nelle prime ore di mercoledì 14 agosto.

La famiglia ha deciso di donare gli organi. Nel frattempo il pirata, un 80enne, è stato individuato e denunciato.

Antonio Capasso, 28 anni, di Crispano (Napoli), sposato, dipendente del caseificio Autieri, è morto mercoledì 14 agosto dopo aver perso il controllo del furgone aziendale sulla Nola-Villa Literno nei pressi dello svincolo di Carinaro (Caserta).

Mauro Porrino, autotrasportatore 60enne di Montegrosso d’Asti, sposato, un figlio, ha perso la vita mercoledì 14 agosto uscendo di strada con il suo camion sulla A21, tra i caselli di Alessandria est e ovest.

Sossio Bencivenga, luogotenente dei carabinieri di 58 anni, aveva deciso di usare le ferie per aiutare il padre nei campi di famiglia a Grumo Nevano (Napoli). Lunedì 12 agosto stava usando il trattore in una serra quando ha colpito uno degli archi metallici di sostegno, che si è spezzato e lo ha ferito al collo. L’uomo è morto sul colpo.

Paolo Colombo, 63 anni, corriere di medicinali, è morto lunedì 12 agosto a Sesta Godano (La Spezia), mentre era impegnato in una consegna. È rimasto vittima dello scontro frontale tra il suo furgone e un mezzo che proveniva in direzione opposta.

#paolomichielotto#nicholascolombini#alessandroruggiero#antoniocapasso#mauroporrino#sossiobencivenga#paolocolombo#mortidilavoro

Agosto 2024: 42 morti (sul lavoro 27; in itinere 15; media giorno 3)

(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti di lavoro)

Anno 2024: 717 morti (sul lavoro 546; in itinere 171; media giorno 3,1)

107 Lombardia (72 sul lavoro – 35 in itinere)

73 Campania (60 -13)

62 Veneto (43 -19)

58 Emilia Romagna (44 -14)

56 Sicilia (41 -15)

54 Lazio (34 – 20)

46 Toscana (39 – 7)

43 Piemonte (32 – 11)

41 Puglia (29 – 12)

25 Sardegna (22 – 3)

23 Abruzzo (19 – 4)

19 Marche (13 – 6), Calabria (16 – 3)

16 Trentino (13 – 3)

13 Liguria (11 – 2), Estero (11 – 2)

11 Alto Adige (10 – 1), Umbria (11 – 0)

10 Friuli V.G. (8 – 2)

8 Basilicata (8 – 0)

5 Valle d’Aosta (5 – 0)

4 Molise (4 – 0).

Luglio 2024: 105 morti (sul lavoro 83; in itinere 22; media giorno 3,3)

Giugno 2024: 104 morti (sul lavoro 71; in itinere 33; media giorno 3,4)

Maggio 2024: 101 morti (sul lavoro 79; in itinere 22; media giorno 3,1)

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6).

Share this nice post:
Share this nice post:
Share and Enjoy:
  • Print
  • Digg
  • StumbleUpon
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Yahoo! Buzz
  • Twitter
  • Google Bookmarks
Share

Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Follow

Get every new post delivered to your Inbox

Join other followers: