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Attualità

La forza del teatro.

Eugenio Barba (1936, Brindisi).

“Non siamo noi che possiamo definire il valore dei nostri spettacoli, il messaggio che essi porteranno.

A volte è la Storia, con la maiuscola, che si incarica di generare il senso profondo che il frutto dell’azione di far teatro può assumere.

Sklovskij racconta d’una recita filodrammatica per soldati, durante la prima guerra mondiale, nelle retrovie del fronte russo.

Si recitò Il matrimonio di Cˇechov, una farsa di piccolo-borghesi, uno schizzo satirico e realistico, senza alcun intento eversivo. Ma alla fine, quando il protagonista fugge via dalla casa volgare e opprimente della promessa sposa, tutti i soldati in platea, come se all’improvviso qualcuno avesse aperto loro gli occhi, si alzarono e disertarono.

Jan Kott racconta di quando le notizie che filtravano a Varsavia sugli avvenimenti del XX Congresso del Pcus davano improvvisamente un significato bruciante a una pièce d’avanguardia ch’era sembrata puro sentimentalismo e ora invece si rivelava allegorica e politica: En attendant Godot.” (da “Teatro. Solitudine, mestiere e rivolta” di Eugenio Barba)

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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