“I sentieri esistono perché qualcuno li ha progettati e li ha aperti, e come tali possono essere prolungati col lavoro e col pensiero.
Per tracciare nella mente un sentiero verso il futuro, alternativo a quelli dell’inerzia del presente e della disperazione, e decidersi ad agire per una causa comune, possono fare da innesco performance e camminate ai margini, fantasie ebbre e visioni psichedeliche; ma non bastano.
Né basta ‘tornare alla natura’, salire in cima a un monte, farsi un giro in parco naturale per scrutare i nostri desideri, come fanno molti turisti, pellegrini verso una trascendenza in cui non credono abbastanza”. (“Il senso della natura”, Paolo Pecere, Sellerio).