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Attualità

Si continua a morire di lavoro tra l’indifferenza generale.

Mario Rutiglio, 67 anni, operaio Arif (Agenzia regionale attività irrigue e forestali) a 3 mesi della pensione, sabato 20 luglio non sarebbe dovuto essere in servizio.

Ha cambiato turno e nel pomeriggio si è ritrovato a lavorare alla bonifica dell’area di un incendio a Ceglie Messapica (Brindisi). È stato travolto dal tronco di un albero che stava abbattendo ed è morto sul colpo.

Domanda: perché un 67enne prossimo alla pensione viene mandato a combattere un incendio?

Dusan Trkuljaun, bosniaco, 74 anni, già dipendente di una ditta della logistica a Cortemaggiore (Piacenza), aveva chiesto e ottenuto di vivere in una roulotte nel parcheggio dell’azienda in cambio del servizio di guardiania.

Sabato 20 luglio è stato trovato senza vita sotto il pesante cancello uscito dalle guide. L’ipotesi è che sia accaduto durante l’apertura del cancello.

La certezza è che la vittima fosse in una posizione lavorativa del tutto irregolare.

Carmelo Vitrano, di Voghera (Pavia), 55 anni, artigiano edile specializzato in coperture, alle 6,30 del mattino di sabato 20 luglio era già sul tetto del capannone da rimettere a nuovo.

È caduto da un’altezza di 8 metri prima ancora di iniziare il lavoro ed è morto per i gravi traumi riportati.

Una caduta all’apparenza banale, inciampando in strada, è costata la vita al 46enne Nicholas Chiocchetti, di Moena (Trento).

Lunedì 15 luglio aveva finito la manutenzione delle aree comunali a Soraga, insieme ai colleghi della sua cooperativa, e stava caricando gli attrezzi sul furgone quando ha avuto un inciampo ed è caduto, battendo la testa con violenza.

In ospedale i medici hanno combattuto per quattro giorni, ma venerdì 19 luglio il cuore di Nicholas si è fermato.

Una caduta dal secondo piano di un albergo dell’isola di Canouan (St Vincent e Grenadine, ai Caraibi), ha causato la morte sul colpo di Sergio Scorrano, falegname 59enne di Alliste (Lecce).

È accaduto giovedì 18 luglio, mentre Scorrano stava riparando i danni provocati dall’uragano Beryl.

Giovanni Fontana era un autotrasportatore 53enne di Bagnacavallo (Ravenna). È morto nella serata di venerdì 19 luglio, mentre percorreva la Ferrara-Mare.

La probabile causa un malore alla guida legato forse a problemi di salute preesistenti. Fontana ha fatto in tempo ad accostare e a fermare il tir, poi si è accasciato sul volante, senza più riprendersi.

Domenica 21 luglio si è spento al Cto di Torino l’operaio agricolo 65enne Giampiero Pasero, di Crocera di Barge (Cuneo).

Sabato 20 luglio era stato travolto da un trattore nella cascina in cui lavorava, a Cardè. Due interventi non sono riusciti a salvargli la vita.

#mariorutiglio#dusantrkuljaun#carmelovitrano#nicholaschiocchetti#sergioscorrano#giovannifontana#giampieropasero#mortidilavoro

Luglio 2024: 68 morti (sul lavoro 55; in itinere 13; media giorno 3,2)

(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti di lavoro).

Anno 2024: 638 morti (sul lavoro 491; in itinere 147; media giorno 3,1)

94 Lombardia (61 sul lavoro – 33 in itinere)

61 Campania (49 -12)

55 Veneto (39 -16)

53 Emilia Romagna (40-13), Sicilia (39-14)

51 Lazio (33-18)

41 Toscana (35-6)

35 Piemonte (28-7)

33 Puglia (25-8)

22 Abruzzo (18-4)

21 Sardegna (18-3)

19 Calabria (16-3)

18 Marche (13-5)

14 Trentino (12-2)

12 Liguria (10-2), Estero (10-2)

10 Alto Adige (9-1)

9 Friuli V.G. (7-2), Umbria (9-0)

7 Basilicata (7-0)

5 Valle d’Aosta (5-0)

4 Molise (4-0).

Giugno 2024: 104 morti (sul lavoro 71; in itinere 33; media giorno 3,4)

Maggio 2024: 101 morti (sul lavoro 78; in itinere 22; media giorno 3,1)

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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