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L’Inail ha messo da parte tre miliardi di euro per farli fruttare, invece che investirli nella sicurezza sul lavoro.

E così Inail ha un tesoro inutilizzato di 3,1 miliardi di euro (seimila miliardi di vecchie lire).

Sono soldi che dovrebbero servire ad aumentare la sicurezza dei lavoratori assumendo ispettori e finanziando le imprese con incentivi a fondo perduto per migliorare le condizioni di lavoro e per la formazione, nonché ad erogare indennizzi e rendite decenti.

Invece finiscono nei capienti forzieri della Tesoreria dello Stato per tenere sotto controllo il debito pubblico.

Uno scandalo vero, quello denunciato da Valentina Conte su Repubblica, sul quale il governo non ha emesso un fiato.

D’altro canto alla presidenza dell’Inail c’è un uomo di Fratelli d’Italia, Fabrizio D’Ascenzo, e finché l’ente incassa tanto, investe in Btp e spende una miseria per i compiti d’istituto, siamo certi che nessuno interverrà. In fondo siamo in presenza di un Esecutivo la cui ministra del Lavoro assicura che gli infortuni mortali sono in calo.

Lunedì 8 maggio, intanto, sono morti altri tre lavoratori, il più giovane dei quali aveva 75 anni.

Non ne conosciamo ancora il nome: è uscito di casa a Monchio delle Corti, sull’Appenino parmense, per andare a lavorare nei campi.

Lo hanno trovato senza vita accanto al suo trattore, probabilmente vittima di un malore.

Pasquale Diodato di anni ne aveva 80, risiedeva a Casavatore (Napoli) e aiutava il figlio nella conduzione del negozio di fiori di famiglia a Secondigliano.

Si occupava delle consegne con lo scooter e lunedì 8 luglio, ad Arzano, ha trovato sulla sua strada un furgone che lo ha travolto e ucciso.

A 83 anni Carmelo Calliari, residente a Segno (Trento), si occupava ancora dei campi. Lunedì 8 luglio alla guida di un trattore è precipitato dal ponte del Sabino a Predaia (Taio).

Un volo di una ventina di metri nel greto del torrente sottostante, che non gli ha lasciato scampo.

#inail#pasqualediodato#carmelocalliari#mortidilavoro

Luglio 2024: 19 morti (sul lavoro 17; in itinere 2; media giorno 2,3)

(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti di lavoro).

Anno 2024: 588 morti (sul lavoro 452; in itinere 136; media giorno 3)

90 Lombardia (58 sul lavoro – 32 in itinere)

60 Campania (48 -12)

51 Veneto (36 -15)

49 Sicilia (35-14)

46 Lazio (30-16)

45 Emilia Romagna (33-12)

40 Toscana (34-6)

29 Piemonte (25-4), Puglia (22-7)

21 Abruzzo (17-4)

19 Sardegna (16-3)

18 Calabria (15-3)

17 Marche (13-4)

12 Liguria (10-2)

11 Trentino (9-2)

10 Alto Adige (9-1), Estero (8-2)

9 Umbria (9-0)

8 Friuli V.G. (7-1)

5 Valle d’Aosta (5-0), Basilicata (5-0)

4 Molise (4-0).

Giugno 2024: 104 morti (sul lavoro 71; in itinere 33; media giorno 3,4)

Maggio 2024: 100 morti (sul lavoro 77; in itinere 22; media giorno 3,1)

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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