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L’ineffabile ministra del Lavoro Marina Calderone dice che i morti di lavoro sono in calo.

A fine mese si danno solitamente numeri a casaccio. Lo fa l’Inail, che fornisce i dati aggiornati al mese precedente e che, agendo da ente burocratico, si limita a certificare le denunce ricevute.

Così, secondo Inail, a tutto maggio 2024 in Italia ci sono stati 369 morti di lavoro, quasi 100 in meno rispetto ai nostri conteggi.

A noi al 31 maggio 2024 risultano 465 vittime (+96), con una differenza del 26%, il che significa che l’Inail non intercetta un morto di lavoro ogni quattro.

Non importa più di tanto, dal momento che il governo minimizza ogni dato negativo, come fa l’ineffabile ministra del Lavoro Marina Calderone (già a capo dei consulenti del Lavoro, posto affidato ora al marito, cioè come mettere la volpe a guardia del pollaio), secondo la quale le vittime sono in calo.

I media non si comportano diversamente: prendono le notizie a casaccio e a seconda degli umori di giornata.

Così, venerdì 28 giugno per tutto il giorno si è parlato di 3 vittime, quando in realtà sono state 4, tranne una tutte appena ventenni.

Marco Salvagno, ventunenne di Sottomarina di Chioggia, è morto a Venezia in un magazzino della Boscolo Bielo, che gestisce materiali per costruzioni e rifiuti.

È stato trovato in un lago di sangue dopo che un vetro rotto gli aveva reciso un’arteria femorale, in circostanze non ancora chiare.

Non è sopravvissuto allo shock emorragico, nonostante il ricovero al Civile di Venezia.

Angelo Giardina, 21 anni, è morto a Canicattì (Agrigento), per il ribaltamento di un muletto in un deposito di materiali edili.

Non è chiaro se il ragazzo stesse manovrando direttamente il muletto o se fosse nelle vicinanze quando questo si è ribaltato.

Francesco Mazzucco, 22 anni, è morto a Minturno (Latina), quando il trattore con il quale stava lavorando in un terreno della sua famiglia si è ribaltato durante una manovra in pendenza. Il ragazzo è morto sotto gli occhi del padre.

Claudio Togni di anni ne aveva 59 e tecnicamente risulta “scomparso”, ma le possibilità di trovarlo vivo sono praticamente nulle.

Dipendente Italgen, è caduto nel fiume Adda nei pressi di Trezzo sul Naviglio durante le operazioni di pulizia di uno scolmatore.

Appesantito dalle dotazioni tecniche, è subito scomparso nel fiume in piena. Le ricerche continuano.

#marcosalvagno#angelogiardina#francescomazzucco#claudiotogni#mortidilavoro

Giugno 2024: 103 (sul lavoro 70; in itinere 33; media giorno 3,6)

(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti dei lavoro).

Anno 2024: 568 morti (sul lavoro 434; in itinere 134; media giorno 3,1)

88 Lombardia (57 sul lavoro – 31 in itinere)

58 Campania (46-12)

48 Veneto (33-15)

47 Sicilia (33-14)

45 Lazio (29-16)

44 Emilia Romagna (32-12)

38 Toscana (32-6)

28 Puglia (22-6)

27 Piemonte (23-4)

20 Abruzzo (16-4)

19 Sardegna (16-3)

18 Calabria (15-3)

17 Marche (13-4)

12 Liguria (10-2)

10 Trentino (8-2), Alto Adige (9-1), Estero (8-2)

8 Friuli V.G. (7-1), Umbria (8-0)

5 Basilicata (5-0)

4 Valle d’Aosta (4-0), Molise (4-0).

Maggio 2024: 100 morti (sul lavoro 77; in itinere 22; media giorno 3,1)

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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