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Attualità

Satnam Singh è il centesimo lavoratore straniero morto quest’anno in Italia, il decimo proveniente dall’India.

Satnam Singh

Vale la pena sottolinearlo, affinché l’orrore e la rabbia scatenati dalla sua morte non facciano dimenticare alcuni elementi fondamentali: Satnam Singh – il 31enne morto mercoledì 19 giugno all’ospedale San Camillo di Roma dopo che lunedì 17 una macchina avvolgicavi nei campi di Borgo Santa Maria (Latina) gli aveva tranciato un braccio, provocato fratture alle gambe e lesioni alla testa, e dopo che il padrone Antonello Lovato, 38 anni, lo aveva abbandonato davanti casa con il braccio gettato in una cassetta della frutta – Satnam Singh, dicevamo, non aveva permesso di soggiorno esattamente come migliaia di altri migranti; non aveva un contratto esattamente come migliaia di altri migranti; veniva pagato pochi spiccioli per spaccarsi la schiena, esattamente come migliaia di altri migranti (tra i quali la moglie Alisha); non aveva diritto a una vita, esattamente come migliaia di altri migranti.

La cosa peggiore è che chi ha provocato la sua morte è convinto di essere nel giusto.

Lo testimoniano le parole al Tg1 di Renzo Lovato, padre dell’uomo ora indagato per omissione di soccorso e omicidio colposo: “È stata una leggerezza del bracciante, costata cara a tutti”.

Perché la famiglia Lovato, nella sua infinita bontà, lo aveva avvisato di stare lontano dalla macchina. Satnam Singh, insomma, è andato a cercarsela e ha avuto il fatto suo.

Siamo convinti che la pensino così non solo i suoi datori di lavoro ma molti, troppi altri italiani veri.

Cosa vuoi che sia, in fondo? È morto un lavoratore clandestino, carne da macello ancor più degli altri lavoratori. E non sarà certo questo governo di destra a spendersi per le regolarizzazioni e le maggiori tutele.

PS: oggi nel Lazio sono morti altri tre lavoratori, ne parleremo diffusamente nel prossimo post.

#satnamsingh#mortidilavoro

Giugno 2024: 70 (sul lavoro 46; in itinere 24; media giorno 3,6)

(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti di lavoro)

Anno 2024: 534 morti (sul lavoro 409; in itinere 125; media giorno 3,1)

84 Lombardia (53 sul lavoro – 31 in itinere)

55 Campania (44-11)

44 Emilia Romagna (32-12)

43 Veneto (30-13)

42 Sicilia (29-13)

38 Lazio (25-13)

36 Toscana (30-6)

27 Puglia (22-5)

26 Piemonte (22-4)

20 Abruzzo (16-4)

18 Calabria (15-3), Sardegna (15-3)

16 Marche (13-3)

11 Liguria (9-2)

10 Trentino (8-2), Estero (8-2)

9 Alto Adige (8-1)

8 Friuli V.G. (7-1)

6 Umbria (6-0)

5 Basilicata (5-0)

4 Valle d’Aosta (4-0), Molise (4-0).

Maggio 2024: 99 morti (sul lavoro 76; in itinere 22; media giorno 3,1)

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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