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Attualità

La UE è caduta così in basso che s’è procurata la frattura scomposta tra realtà e credibilità.

Il mondo attraversa un momento storico molto complicato e pericoloso. La rottura della “vecchia globalizzazione” economica, quella antecedente alla pandemia da Covid, ha scatenato la pericolosa corsa alla supremazia attraverso l’uso della forza.

La guerra in Ucraina è servita a sbarrare la strada al gas russo a favore di quello americano.

Le tensioni nell’area indo cinese vorrebbero contrastare le esportazioni cinesi.

La guerra in Palestina sta condizionando il mercato energetico, oltre fare a pezzi il diritto umanitario e quello internazionale.

Si mostrano i muscoli per deviare il corso degli affari a vantaggio degli Usa. E la posta si alza di giorno in giorno.

Si brandiscono le armi atomiche per intimorire quelli che un tempo non lontano erano partner commerciali e ora vengono dipinti come nemici, feroci e pericolosi.

In tutto questo, cosa fa l’Europa?

Litiga per le poltrone. Un livello così basso di capacità politiche e lungimiranza diplomatica mai è stato raggiunto dalla fondazione dell’Eu.

Siamo in piena catastrofe dell’autorevolezza, l’europeismo è caduto in basso, ha la frattura scomposta tra realtà e credibilità.

Ormai in Europa sembra di stare in Italia: la politica è un mercato delle vacche, la democrazia un mercatino delle pulci.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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