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L’antica nozione che l’arte pura può essere prodotta solo da artisti puri è sostenuta ancora una volta nell’interesse occulto dell’autorità.

“Con la Germania nazista si chiude il cerchio che porta al cuore di una vero paradosso: gli amanti dell’arte ne sono i distruttori.

Gli impulsi collezionistici dei capi nazisti si diressero verso oggetti che avevano acquisito lo status dell’arte più elevata e verso ritorni a un feticismo che sembrava migliorare la qualità spirituale della vita.

L’arte che incoraggiavano era crassamente figurativa, di un realismo volgarmente evidente che esigeva un attento rispecchiamento dell’oggetto o dell’essere ritratto, corpi sani raffigurati con tecnica ottusa, corpi che devono suscitare e produrre la creatura ariana ideale: stiamo parlando della perfezione delle migliori statue greche o dei mostri lessinghiani?

Ciò che non può generare l’essere perfetto è corrotto.

Nella Germania di Weimar e nei primi anni del regime nazista c’erano ancora molte forme artistiche che sconvolgevano il facile trapasso dalla vita all’arte: erano le forme che si potevano vedere nelle grandi mostre di ‘entartete Kunst’ (arte degenerata) degli anni trenta, e soprattutto del 1937.

Una volta che si fossero sbarazzati dell’arte degenerata, allora si sarebbero potuti stanare anche degli artisti degenerati.

L’antica nozione che l’arte pura può essere prodotta solo da artisti puri è sostenuta ancora una volta nell’interesse occulto dell’autorità e di regimi che avrebbero mantenuto il loro governo puro e il loro popolo al sicuro da preoccupazioni sbagliate.

Le opere degli artisti degenerati devono andarsene, anche quando la loro arte si conforma agli standard del regime.

Per quel che riguarda gli ebrei, che ad ogni modo non dovrebbero fare dell’arte, i loro vitelli grassi e dorati devono essere i primi idoli da fondere e di cui spargere le ceneri sulle acque.” (“Il potere delle immagini”, David Freedberg, Einaudi.)

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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