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I tre giorni più insanguinati dell’anno: da lunedì 27 a mercoledì 29 maggio contiamo 18 morti di lavoro, uno ogni 4 ore.

Intorno a queste vittime politica e media stendono un silenzio criminale, quello di chi trova naturale che di lavoro si possa morire, perché così è sempre stato e così sempre sarà.

Non tragga in inganno lo spazio (relativo) che oggi e domani viene dedicato ai tre giovani finanzieri morti in Val di Mello: il fatto si presta alla drammatizzazione, le vittime erano giovani, facevano i soccorritori e in più indossavano una divisa che le pone automaticamente – soprattutto agli occhi di questo governo e dei suoi aedi – su un livello superiore rispetto a tutti gli altri lavoratori.

I tre morti di mercoledì 29 maggio nel comune di Val Masino (Sondrio), erano giovani militari valtellinesi appartenenti al Soccorso alpino della Guardia di Finanza (Sagf): si tratta dell’appuntato Luca Piani, 33 anni e un figlio di 3; e dei finanzieri Simone Giacomelli e Alessandro Pozzi, 23 e 24 anni rispettivamente.

Stavano partecipando a una delle frequenti esercitazioni sul Precipizio degli Asteroidi, uno sperone di granito di oltre 200 metri che si scala in circa 4 ore.

Sono precipitati quando avevano quasi completato il percorso scelto (un nome significativo: Amplesso Complesso, quasi 300 metri), sotto gli occhi di altri due militari impegnati in una seconda cordata.

L’ipotesi più accreditata è che il cedimento di una roccia abbia provocato la rottura di un ancoraggio, facendo precipitare i tre.

Il 45enne Edoardo Rigucci, moglie e un figlio, è morto nelle prime ore di mercoledì 29 maggio schiantandosi con la moto contro le barriere in cemento di un cantiere stradale sulla sp 11 nei pressi di Sirmione (Brescia).

Rigucci, residente a Ponti sul Mincio (Mantova), stava andando al lavoro alla Vezzola costruzioni stradali di Lonato.

Un incidente in moto ha causato mercoledì 29 maggio la morte di Fabrizio Bossoni, 50 anni, residente a Fiumicino (Roma) con moglie e figlio.

Andando al lavoro, intorno alle 7 del mattino è stato tamponato da una vettura nei pressi dell’uscita Pisana del Gra, ed è stato sbalzato a decine di metri di distanza.

Martedì 28 maggio, in serata, a Sessa Aurunca (Caserta) un operaio indiano di 22 anni che stava tornando a casa in bicicletta da un allevamento di bufale è stato tamponato da un’auto e sbalzato a terra, morendo sul colpo. Ferito un suo compagno di lavoro.

#lucapiani#simonegiacomelli#alessandropozzi#edoardorigucci#fabriziobossoni#mortidilavoro

Maggio 2024: 91 morti (sul lavoro 71; in itinere 20; media giorno 3,1)

(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti di Lavoro).

Anno 2024: 456 morti (sul lavoro 355; in itinere 101; media giorno 3)

72 Lombardia (47 sul lavoro – 25 in itinere)

52 Campania (40-12)

41 Emilia Romagna (33-8)

37 Veneto (26-11), Sicilia (25-12)

32 Toscana (28-4)

26 Puglia (22-4)

24 Lazio (16-8)

23 Piemonte (19-4)

18 Abruzzo (15-3)

14 Marche (11-3), Calabria (11-3)

12 Sardegna (11-1)

10 Liguria (8-2)

9 Trentino (7-2), Estero (8-1)

8 Alto Adige (8-0)

5 Friuli V.G. (5-0), Umbria (5-0)

4 Valle d’Aosta (4-0), Basilicata (4-0)

2 Molise (2-0).

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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