“Questo sterminio deve finire – ha detto a Repubblica Giusy, una dei tre figli di Antonio Russo, morto mercoledì 22 maggio nel cantiere della metro a Capodichino – Quello che ci teniamo a dire è che questo accade perché il lavoro edile non è visto come usurante, ma oltre i 60 anni non si hanno più i riflessi di un giovane, nonostante nostro padre fosse molto scrupoloso, un ottimo lavoratore, un capo cantiere di quarto livello.
Nostro padre non era uno sprovveduto: aveva 43 anni di contributi, sempre nello stesso settore. Chiediamo solo che gli venga riconosciuta la sua dignità di grande lavoratore e faremo di tutto per far sì che questo accada.
Non ci servono colpevoli, ma vogliamo, desideriamo, che la verità esca fuori, per nostro padre: un grande uomo. E questo sterminio deve finire”.
Per ricordare Antonio Russo, i suoi compagni di lavoro venerdì hanno scioperato 8 ore e manifestato deponendo caschi insanguinati davanti alla Prefettura di Napoli.
Accadeva proprio mentre un altro lavoratore perdeva la vita a Mugnano di Napoli, a pochi chilometri da Giugliano in Campania, dove risiedeva Russo.
La vittima è Michele Di Natale, 37 anni, morto per un malore durante i lavori di scavo per la posa di tubi. La Procura di Napoli Nord Aversa ha sequestrato la salma e disposto l’autopsia.
Lavorava nel settore edile, nell’azienda di famiglia, anche Mariangela Favagrossa, 64 anni, morta a Manerbio (Brescia) giovedì 24 maggio mentre tornava a casa dal lavoro.
La sua vettura era ferma a un incrocio quando è stata tamponata e scaraventata in mezzo all’incrocio proprio mentre sopraggiungeva un autobus. La donna non ha avuto scampo
In Molise è morto lavorando l’agricoltore di 78 anni Michele Pietroniro.
È accaduto giovedì 24 maggio a Lupara (Campobasso), ma il fatto è stato scoperto solo la mattina di venerdì 25.
Pietroniro si è ribaltato lungo un pendio con il trattore con rimorchio che stava guidando, rimanendo schiacciato.
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Maggio 2024: 67 morti (sul lavoro 55; in itinere 12; media giorno 2,8)
(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti di lavoro).
Anno 2024: 432 morti (sul lavoro 339; in itinere 93; media giorno 2,9)
63 Lombardia (41 sul lavoro – 22 in itinere)
50 Campania (39-11)
39 Emilia Romagna (31-8)
36 Sicilia (24-12)
35 Veneto (26-9)
31 Toscana (28-3)
26 Puglia (22-4)
23 Lazio (16-7)
22 Piemonte (18-4)
17 Abruzzo (14-3)
13 Calabria (10-3)
12 Marche (9-3), Sardegna (11-1)
10 Liguria (8-2)
9 Estero (8-1)
8 Trentino (6-2), Alto Adige (8-0)
5 Friuli V.G. (5-0), Umbria (5-0)
4 Valle d’Aosta (4-0), Basilicata (4-0)
2 Molise (2-0).
Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)
Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)
Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)
Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6).