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Attualità

Lo sciopero delle bugie.

Spacciare l’illustrazione di un gioco da tavolo per la mappa dell’acciaieria Azovstal di Mariupol è una patacca storica per l’informazione televisiva.

Porta a Porta, Controrrente e Piazza Pulita hanno fatto del presunto approfondimento politico lo sprofondamento nel ridicolo: la mappa dell’acciaieria Azovstal di Mariupol è una patacca storica per l’informazione televisiva.

Formigli di La 7 si scusa, ma non basta a risolvere il disastro.

Vespa di Rai 1 muto, Gentili di Retequattro pure.

La Rai, Mediaset e Cairo, i tre protagonisti dell’etere italiano hanno fornito la prova che il marketing e la propaganda hanno sostituito la ricerca della verità e la correttezza nell’informazione.

Tre reti, tre indizi che fanno la prova: i talk show politici sono spazzatura.

Gli investitori pubblicitari dovrebbero fare i conti con perdita di quell’autorevolezza che giustifica l’investimento nei tre programmi che hanno spacciato per fatto un’invenzione.

Dovrebbero, insomma, disinvestire in quei programmi e in quelle reti come “sanzione” contro il modo peggiore di fare televisione.

Che credibilità può avere la pubblicità se il programma che la manda in onda ha perso quel minimo di autorevolezza che comunichi agli spettatori la qualità dei prodotti presenti nel programma?

La Rai dovrebbe sospendere Porta a Porta.

Il servizio pubblico è stato scaraventato nel ridicolo, in un momento di grande tensione dell’opinione pubblica: la guerra, i suoi costi e le sue conseguenze sono problemi molto presenti, in cima alle preoccupazioni dei cittadini.

Vespa è costoso, ingombrante e pieno di boria: alla sua età anagrafica e professionale certi errori si devono pagare senza sconti o attenuanti. Ha detto il falso, va punito.

La Commissione di vigilanza e il CdA facciano il loro dovere. L’Ordine dei giornalisti se c’è batta un colpo.

A noi, vittime delle patacche televisive degne del più genuino vannamarchismo politico, rimane una sola e sacrosanta cosa da fare: spegnere la tv.

Prendiamo in mano il telecomando e non digitiamo i tasti corrispondenti alla sintonia di Rai1, Rete4 e La7 fintanto non diano garanzie di obiettività, correttezza e trasparenza nel fare informazione.

Facciamo lo sciopero delle bugie.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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