di Patrizia Nicolini (*)
Il 6 aprile Sacrofano inaugura la sua biblioteca comunale. Se aprile deriva dal latito ‘aperire’, che in italiano significa ‘aprire’, ecco che si apre una nuova stagione: è un avvenimento importante per la comunità, per il territorio, per i cittadini di ogni età.
La biblioteca avrà un nome che i ragazzi delle scuole stanno studiando.
Sarà un luogo accogliente, proprio al centro del paese. Si propone di essere un punto di riferimento degli studenti delle scuole elementari e medie, ma anche per i ragazzi che vanno alle superiori a Roma o nei paesi limitrofi, e per gli universitari, che potranno usufruire di un luogo adatto allo studio.
La biblioteca è collegata al circuito delle biblioteche del Lazio, il che è un vantaggio per gli utenti che potranno accedere al prestito intersistemico.
La biblioteca parte con una dotazione attuale – in fase di catalogazione – di circa 12.000 volumi, frutto prezioso delle donazioni da parte di Dacia Maraini e della biblioteca di Mauro Ferri, già presidente della Corte Costituzionale, nonché di privati cittadini.
La nuova biblioteca nasce grazie a una gara indetta dalla Regione Lazio, cui il Comune ha partecipato e vinto. Il progetto prevedeva la riqualificazione di un edificio preesistente.
Una volta cominciati i lavori, è calato il lungo inverno pandemico, che ha ritardato la consegna.
Ma ora eccoci pronti a una nuova primavera.
La biblioteca dovrà presto diventare un luogo accogliente e frequentato, uno spazio dedicato alla comunità, una “piazza” di incontro, di condivisione, di apprendimento e di scambio anche interattivo.
Un motore della coesione, della creatività, capace di stimolare idee e buone pratiche. Grazie alla biblioteca, Sacrofano deve diventare un paese per giovani, della loro forza innovatrice.
Per me la cultura non è pura contemplazione passiva, ma una fucina di nuove intuizioni, un motorino d’avviamento per nuove idee che si confrontano e si incontrano.
Idee capaci di contaminare il desiderio di coesione e integrazione, di diffondere consapevolezza, di spingere il senso della cittadinanza e dei suoi diritti.
Idee che sappiano stimolare nuove opportunità di lavoro per il territorio e nuove imprenditorialità: per un turismo consapevole, per forme di accoglienza legate alle qualità del territorio, per lo sviluppo di una filiera corta agroalimentare; per attività artigianali; per la creatività legata alla comunicazione, all’arte, allo spettacolo, creatività che può facilmente essere fornita anche “da remoto”, in un luogo che si prende cura della qualità della vita delle persone, perché Sacrofano è immersa nel verde, è sede del Parco di Veio, non è distante dalla Capitale.
Per me, per noi, per tutti quelli che vorranno, la nuova biblioteca comunale sarà una pagina tutta nuova, pronta per scrivere nuovi capitoli per una buona vita di chi vive, studia e lavora a Sacrofano.
(*) Patrizia Nicolini è Sindaca di Sacrofano, nella Città Metropolitana di Roma.