Strappare il bavaglio, per ricucire l’Italia
di Sandra Bonsanti
Forse qualcuno ci chiede ancora: ma serve davvero manifestare, andare in piazza? La risposta è facile: serve. Pensate che avremmo avuto la primavera scorsa, quando i cittadini hanno costretto il governo a voltar pagina (i referendum vinti) e le amministrazioni locali a rinnovarsi fortemente, se alle spalle non ci fossero state le grandi manifestazioni che da febbraio in poi hanno, appunto, riempito le piazze? Il Palasharp di Libertà e Giustizia, le donne di “Se non ora quando” e le mobilitazioni per difendere la libertà di informare… È servito mostrare all’Europa e al mondo che non tutto è ignobile, nel nostro Paese e non tutti si sono arresi, a destra, a sinistra e al centro.
Nessuno oggi ci chiede “perché” manifestiamo. Si sa, lo sappiamo.
Per rimettere insieme i cocci, per cominciare a ricostruire mentre ancora siamo fra le macerie.
Perché dobbiamo STRAPPARE IL BAVAGLIO PER RICUCIRE L’ITALIA
Perché dobbiamo ricucire i diritti: avere per esempio un LAVORO che non uccide. Anche se fosse “soltanto” per questo, manifestare È partecipare e partecipare SERVE!
Il tema dell’informazione sarà centrale durante la manifestazione Ricucire l’Italia dell’8 ottobre a Milano, all’Arco della Pace (a partire dalle 14 e 30) . A parlarne, tra gli altri, i giornalisti Marco Travaglio, Lirio Abbate, Claudio Fava, Michele Serra e Franco Siddi segretario Fnsi.(Beh, buona giornata)