Da http://rampini.blogautore.repubblica.it/?ref=HRER1-1
Ci sono cascati già a Madrid e Atene: dando per acquisito un “salvataggio” cinese dei propri titoli di Stato, per poi accorgersi che gli acquisti di Pechino erano modesti. Ora sull’intervento del “cavaliere bianco” da Pechino spera Tremonti, quello che per anni aveva dipinto la Cina come il demonio. Ma quando investono, se investono, i cinesi cercano solidità (Treasury Bond, Bund tedeschi) oppure attività strategiche: porti in Grecia, la Volvo in Svezia, le banche in America. La lista delle aziende italiane che possono interessare non è lunghissima: Eni, Enel, Finmeccanica. (Beh, buona giornata).