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Finanza - Economia - Lavoro

Uscire temporaneamente dall’euro, patrimoniale al 5%: la ricetta di Loretta Napoleoni.

(fonte: RaiNews24)

Un “default pilotato” con la temporanea uscita dall’euro e il varo di una tassa patrimoniale che colpisca soltanto i ceti alti. E’ la ricetta che l’Italia dovrebbe “cucinare” per affrontare la crisi prima che sia troppo tardi, secondo l’economista Loretta Napoleoni, intervenuta oggi a Pordenonelegge per presentare il suo ultimo libro ‘Il contagio’ (Rizzoli).

Per traghettare il Paese verso lidi economico-finanziari meno agitati, secondo la Napoleoni occorre un governo di tecnici, non del modello dell’allora governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi ma un esecutivo di burocrati, “di quei professionisti dell’amministrazione pubblica che, per esempio, da trenta anni stanno al Tesoro e non sono troppo contaminati dalla politica”.

“Ci dicono che tutto va bene ma la situazione invece è molto molto difficile – ha aggiunto la Napoleoni – e mi spaventa il fatto che non ci sia, nè in Grecia nè in Italia, una ‘exit strategy’, un piano B, si pensa soltanto a salvare i Paesi”.
La soluzione proposta è invece quella di un “default pilotato”: “Se torniamo alla lira per un breve periodo la nostra economia avrà una forte spinta. E’ vero, creeremmo enormi difficolta’ ad alcune banche francesi, è per questo – ha spiegato – che bisogna elaborare un piano condiviso con altri Paesi”.
La patrimoniale cui pensa la Napoleoni è una tassa secca del 5 per cento mirata esclusivamente ai ceti molto ricchi, a “quell’un per cento della popolazione che detiene il 45 per cento della ricchezza nazionale e che consentirebbe di rastrellare quanto basta per ridurre il debito pubblico del 50 per cento”.

E per quell’altra metà del debito l’economista pensa a un rinegoziazione, “come ha fatto l’Islanda, come è stato fatto a Dubai”.

“Faccio una provocazione – ha proseguito la Napoleoni – prima che si paralizzi il money market come accadde nel 2008 e dovette intervenire la Federal Reserve. Il mercato ha bisogno di sicurezza, dunque chi ha una Ferrari è giusto che venga tassato, se non paga che gli si sequestri l’auto. Con questo mio libro lancio un appello perché si apra un grande dibattito in Italia”.(Beh, buona giornata).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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