Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, che invitavano a non andare a votare i referendum sono stati ampiamente contraddetti dai risultati della prima giornata di votazioni: alle 22 di domenica la percentuale ufficiale di affluenza si è attestata su 41,1%.
Se è un dato che avvicina di molto l’obiettivo di raggiungere il quorum su tutti e quattro i quesiti referendari, è anche la conferma della perdita secca della capacità di interpretare gli umori degli elettori da parte del capo del Governo e del leader della Lega, fedele alleato nella coalizione di maggioranza.
A quindici giorni dalla cocente sconfitta nelle elezioni amministrative, i due leader hanno imposto ai rispettivi partiti di governo una linea politica perdente anche nella tornata elettorale dei referendum.
Un numero altissimo di elettori ha voltato le spalle ai candidati del centrodestra nelle recenti elezioni amministrative. Un numero ancora più altro di elettori ha ignorato i consigli dei leader del centrodestra sui referendum.
A questo punto è il governo Berlusconi appeso al quorum del 50 per cento più uno: se alle 15 di oggi i quattro referendum superano il quorum e i Sì dovessero prevalere, vorrà dire che gli italiani respingono le leggi che il governo ha imposto al Parlamento a colpi di voto di fiducia.
Vorrà dire che il governo ha perso la maggioranza degli elettori. Vorrà dire la fine nei fatti del governo Berlusconi e dei suoi alleati. Beh, buona giornata.