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Finanza - Economia - Lavoro

Il maxi piano salva- euro e un piccolo pianista da piano bar.

Angela Merkel, una delle vere protagoniste del vertice di emergenza della Eu ha detto: “Il maxi-piano è necessario per garantire il futuro dell’euro. E’ necessario attaccare i problemi alla radice e combattere realmente le cause delle tensioni che pesano sulla moneta unica”.

Il ministro francese delle Finanze Cristine Lagarde ha evitato di attribuire meriti al proprio Paese: “Abbiamo serrato le file per salvare l’euro”.

“L’eurozona sta certamente riguadagnando fiducia. I nostri fondamentali sono buoni”, sostiene il presidente della commissione Ue, Jose Manuel Barroso.

Dopo il piano “la Bce si aspetta ora una politica di rigore nei bilanci pubblici dai governi europei”, ribadisce il presidente della Bce Jean Claude Trichet. “Per noi – ha spiegato riferendosi alla richiesta fatta dall’Ecofin a Spagna e Portogallo – questo impegno è stato assolutamente decisivo”. Silenzio sulla portata degli interventi: “E’ la Bce che decide”.

E poi, ecco il perepèperepè, paraponzi ponzi pù: “Un impulso fondamentale allo sblocco dei serrati negoziati sul piano di salvataggio dell’euro ieri all’Ecofin l’ha dato il presidente Berlusconi quando, poco prima dell’1 di notte, ha chiamato al telefono il cancelliere Merkel”, recita un comunicato di Palazzo Chigi. Pitipitù, pitipitù, paaaa! Meno male che Silvio c’é, come i supplì, al telefono. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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