In Europa 45 milioni di cittadini sono colpiti da stress legato al lavoro, secondo un rapporto Cesi. E il numero dei ‘sofferenti da lavoro’ è in forte aumento. I dati sono stati riferiti dal segretario
generale della Cesi, Helmut Mullers che ha riferito, inoltre, che 50-55 milioni di lavoratori europei presentano problemi muscolo-scheletrici e 5 milioni soffrono di infiammazioni legate
all’attività di lavoro.
E’ una magra consolazione per chi ha perso il lavoro per colpa della crisi: secondo dati ufficiali, nel 2009 la disoccupazione in Europa si avvicina al 9,5%, in Italia al 7,9%, che in soldoni vuol dire circa 400 mila persone.
Adesso il problema è: dal momento che la pubblicità italiana ha dato il suo contributo alla disoccupazione, non solo licenziando dipendenti, ma anche cancellando stagisti e abbattendo i costi dei free lance, è meglio essere ‘sofferenti da lavoro’ o incazzati da disoccupazione? E’ meglio soffrire di disturbi ‘muscolo-scheletrici’ seduti a una scrivania in Agenzia o di rotazione accelerata testicolare (o ovarica) mentre si inviano curricula invano?
Mentre cinque milioni di europei soffrono di infiammazioni legate all’attività lavorativa, la domanda è: quanti sono i giovani pubblicitari italiani ‘bruciati’ dalla crisi delle Agenzie in Italia? La risposta è: si saving chi può. Beh, buona giornata.