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Il fascino indiscreto dell’immondizia.

Vi ricordate le perfomance di Giuliano Ferrara, che quando faceva tv sulle reti Fininvest (Mediaset ancora non si chiamava così, né il Foglio era ancora in edicola) girava il promo facendosi riprendere mentre mangiava immondizie da un cassonetto? Per lui era un provocazione contro l’accusa di fare la tv trash. L’immondizia è anche apparsa nell’ultima […]

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Vi ricordate le perfomance di Giuliano Ferrara, che quando faceva tv sulle reti Fininvest (Mediaset ancora non si chiamava così, né il Foglio era ancora in edicola) girava il promo facendosi riprendere mentre mangiava immondizie da un cassonetto?

Per lui era un provocazione contro l’accusa di fare la tv trash. L’immondizia è anche apparsa nell’ultima versione del Grande Fratello: una parte dei partecipanti era alloggiata nella “discarica”.

Il fascino indiscreto dell’immondizia è sempre in agguato, è stato il cavallo di battaglia di tutti i critici della tv del nostro mondo attuale, “tv trash” è stato l’epiteto, il giudizio drastico e definitivo con il quale si bollavano certi programmi, si stroncavano certi conduttori, si esorcizzavano certi dati sull’ascolto.

Ma il peggio doveva ancora venire. E come tutte le cose che prima o poi dovevano succedere, ecco un reality ambientato nel mondo della spazzatura: in Gran Bretagna Channel Four lavora a questo progetto e cerca 10 volontari.

Secondo gli autori, i concorrenti dovranno ‘sopravvivere’ per un mese in un’enorme discarica a Croydon, un quartiere sud di Londra. Questo reality show si chiama ‘Eco Challenge’ (sfida ecologica), secondo il network vorrebbe sensibilizzare i telespettatori sull’enorme massa di rifiuti generati dalla sprecona società ‘usa e getta’. Non si sa mai, in questi casi se è peggio il programma o la pretesa “socio-culturale” con la quale il programma viene lanciato sui media. Fatto sta che il nuovo telereality sarà mandato in onda nel corso del prossimo autunno. Non c’è dubbio che potrebbe essere presto esportato fuori dalla Gran Bretagna.

Noi, in Italia, per esempio, la materia prima ce l’avremmo, basta cercare una location in Campania, tra i rifiuti abbandonati nei vicoli, nei campi, nelle piazze.

Né ci mancherebbero i volontari, basterebbe scritturare gli abitanti stessi delle città e dei paesi che vivono in quella consuetudine che si chiama “emergenza rifiuti”.

Forse, almeno per una volta sarebbe un reality talmente vero che sembrerebbe un reportage, una visione vera della realtà: quella che supera la fantasia. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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