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La crisi economica mette in luce la lotta di classe al contrario.

da ilmessaggero.it

Gli stipendi sono fermi mentre il fisco sembra inarrestabile. In 15 anni, ogni lavoratore ha perduto 6.738 euro come minore capacità di acquisto. Lo sostiene il quarto rapporto dell’Ires-Cgil presentato oggi alla stampa, su salari, produttività e distribuzione dei redditi. Insieme alla perdita di potere d’acquisto, nel rapporto si legge, che nello stesso pericodo esaminato (1993-2008) lo Stato ha beneficiato di 112 miliardi di euro tra maggiore pressione fiscale e fiscal drag. Dall’analisi dei dati Istat – sempre secondo la Cgil – emerge come le retribuzioni di fatto dal 2002 al 2008 abbiamo accumulato una perdita del potere di acquisto pari a 2.467 euro, di cui circa 1.182 di mancata restituzione del drenaggio fiscale.

Proposta Cgil: 100 euro al mese sullo stipendio. La proposta del sindacato guidato da Guglielmo Epifani rivolta al governo, è che vengano erogati 100 euro medi di aumento mensile in busta paga, aumentando le detrazioni fiscali per lavoratori dipendenti, pensionati e collaboratori.

Più profitti per le imprese. Sempre secondo i dati diffusi dall’istituto di ricerca della Cgil, dal 1995 al 2006 i profitti netti delle maggiori imprese industriali sono cresciuti di circa il 75% a fronte di un aumento delle retribuzioni di solo il 5%.

Il reddito degli italiani. E ancora: in base alle dichiarazioni dei redditi presso i Caf Cgil, si ha che circa 13,6 milioni di lavoratori guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese. Circa 6,9 milioni meno di 1.000, di cui oltre il 60% sono donne. Oltre 7,5 milioni dei pensionati prende meno di 1.000 euro netti mensili. Il reddito disponibile famigliare fra il 2000-2008 registra una perdita di circa 1.599 euro nelle famiglie di operai e 1.681 euro nelle famiglie con “capo famiglia” impiegato a fronte di un guadagno di 9.143 euro per professionisti e imprenditori.

Cig: penalizzate le donne. Riguardo alla cassa integrazione, un lavoratore a “zero ore” per un mese vede il suo stipendio abbassarsi dai 1.320 euro netti in busta paga ad appena 762 euro. Una lavoratrice in Cig, sempre a zero ore, con uno stipendio mensile di 1.100 euro netti passa a 634 euro netti. (Beh, buona giornata).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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