E’ successo giorni fa, durante la seconda giornata del convegno romano sulla pubblicità, intitolato ”Tutto cambia. Cambiamo tutto?”. Se ai più il primo giorno è risultato alquanto noioso, a movimentare le schiene sulle poltrone dell’ Auditorium ci ha pensato l’amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, che ha attaccato frontalmente l’assetto proprietario di Auditel.
«Non è possibile avere una performance dei programmi televisivi – ha detto l’ad di Sky – finché la società di rilevazione è controllata al 60% da Rai e Mediaset, che ne controllano le decisioni attraverso il Cda: è un assetto, quello di Auditel, che riflette il mercato com’era 15 anni fa. Le emittenti tv, tutte, dovrebbero scendere sotto al 50% del capitale, lasciando la maggioranza ad altri soggetti. Nel Cda potrebbero entrare consiglieri indipendenti, come avviene in altri grandi mercati».
La guerriglia tra Sky e Mediaset è stata scatenata dall’introduzione dell’Iva sugli abbonamenti della tv satellitare, decisa settimane fa dal governo Berlusconi. Le ostilità si sono via via intensificate fino alla costruzione di una nuova piattaforma, nata da una società con Mediaset, Rai e Telecom, che permetterà di non trasmettere più sul satellitare Sky i programmi in chiaro del canale commerciale e di quello pubblico. Lo scopo sembrerebbe sgonfiare la quota di mercato che Sky ha conquistato negli ultimi anni, arrivando a lambire il 10%. Sky ha reagito arruolando star della tv generalista, come la Cuccarini e addirittura Fiorello, il quale, invitato a Palazzo Grazioli si è sentito chiedere da Berlusconi: “Perché vai a lavorare col nemico?”
Gli ultimi dati ufficiali danno una calo di raccolta pubblicitaria da parte di tutte le reti televisive. Tranne che di Publitalia, la concessionaria di Mediaset. Di qui, l’attacco all’Auditel da parte di Sky: Auditel fornisce i dati ufficiali di ascolto che servono a fare il prezzo degli spazi pubblicitari sulla tv. E Sky si sente penalizzata e quindi attacca a testa bassa, alzando il livello dello scontro con le tv di Berlusconi.
E’ singolare che Tom Mockridge, l’ad di Sky, nell’attaccare Auditel usi gli stessi argomenti di un libro intitolato
“L’arbitro è il venduto” di Giulio Gargia (Editori Riuniti, 2005). All’epoca il libro scatenò le ire dei manager di Auditel, e il plauso degli addetti alla televisione e alla comunicazione, nonché di associazioni di intellettual e operatori dell’informazione democratica, tra cui Megachip di Giulietto Chiesa e Articolo 21 di Giuseppe Giulietti.
Oggi “L’arbitro è il venduto” di Gargia sembra essere diventato un cavallo di battaglia nella guerra di ascolti tra Sky e Mediaset. Potenza della concorrenza. Beh, buona giornata.