di Renato Mannheimer da corriere.it
E’ opportuno rendere disponibile a tutti coloro che perdono il lavoro, in questo difficile periodo di crisi economica, un assegno di disoccupazione? La proposta, avanzata qualche giorno fa dal neosegretario del Pd, Franceschini, ha suscitato molte reazioni, di diverso segno. Il presidente del Consiglio l’ha decisamente rigettata, definendola incompatibile con l’attuale situazione dei conti pubblici e, per di più, possibile stimolo per ulteriori licenziamenti. Accanto a questa posizione, ne sono però emerse altre più concilianti. C’è chi, ad esempio, si è dichiarato favorevole all’idea della distribuzione di un sussidio ai disoccupati, sottolineando tuttavia che attualmente sono già previsti, in caso di perdita del posto di lavoro, una serie di ammortizzatori e che quindi l’effetto dell’assegno è già in larga misura realizzato. E c’è, infine, chi ha aderito in toto o quasi alla proposta, ricordando anche come essa potrebbe essere una buona occasione per semplificare e mettere ordine ai molteplici — ma spesso confusi — benefici previsti dalle attuali normative. Sin qui le opinioni dei commentatori. Ma è interessante, anche in questo caso, conoscere il giudizio della popolazione. Che non è spesso in grado, nella sua maggior parte, di effettuare complesse e delicate valutazioni di carattere economico, ma che può — e in certi casi deve — costituire un punto di riferimento per le scelte politiche.
Interpellati al riguardo, gli italiani si dividono in due segmenti, entrambi di grandi dimensioni. Il primo, decisamente più ampio, è rappresentato da chi si dichiara favorevole alla proposta di Franceschini: il 60% della popolazione, con significative accentuazioni tra gli strati più deboli: le donne, gli anziani, chi risiede al Sud. Il secondo, pari al 37%, è costituito dai contrari, per diversi motivi, all’idea avanzata dal segretario Pd. La differenza di opinione, naturalmente, è determinata soprattutto dall’orientamento politico. Ne consegue un molto maggior consenso tra gli elettori del centrosinistra (78% di parere favorevole dei votanti del Pd, 68% tra quelli per l’Idv). Ma si rilevano percentuali assai elevate di approvazione anche nell’Udc (57%) e perfino nei partiti di governo (42% tra i votanti del Pdl, 38% tra gli elettori della Lega). Insomma, il consenso all’assegno mensile per chi perde il lavoro appare abbastanza trasversale e presente — in misura minoritaria ma consistente — anche all’interno dell’elettorato del centrodestra.
Ciò che cittadini e osservatori apprezzano maggiormente nella proposta è la semplicità e generalizzabilità a tutti. Che permetterebbe tra l’altro — come ha efficacemente sottolineato sulla Stampa Luca Ricolfi — di combattere gli abusi e le arbitrarietà che connotano oggi frequentemente la distribuzione dei sussidi di disoccupazione. Resta il fatto che, come tutti sanno, lo stato attuale dei nostri conti pubblici sembra rendere problematica l’attuazione di proposte, sia pur attraenti, come quella di Franceschini. A meno di una riforma organica di tutto lo scenario degli ammortizzatori sociali. (Beh, buona giornata).
Renato Mannheimer