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Basta con gli sprechi della sanità pubblica: per un pugno sul muso si chiama un’ambulanza, si richiede un ricovero in un ospedale, si occupa un letto al pronto soccorso, si distolgono medici e infermieri per 60 minuti di ricovero.

Daniele Capezzone, portavoce nazionale del Pdl, è stato aggredito a pochi metri dalla sede di via dell’Umiltà da uno sconosciuto, che gli ha sferrato un pugno al viso e poi si è dileguato.

Lo riferisce Gregorio Fontana, deputato del Popolo della libertà tra i primi a soccorrere il collega insieme al coordinatore nazionale, Denis Verdini.

Capezzone è stato portato subito con l’ambulanza all’ospedale Santo Spirito, dove è stato dimesso circa un’ora dopo, conclusi tutti i controlli necessari. Raggiunto telefonicamente, dal portavoce del partito poche parole: “Sono stato aggredito, mi hanno dato un pugno…”.

Un pugno sul muso non è un bel gesto. A Capezzone, che ha preso un cazzottone tutta la comprensione.

Però, se il cerotto se lo fosse andato a comprare in farmacia, magari i soldini glieli prestava Verdini, non avremo sprecato il danaro pubblico dell’ambulanza, del ricovero e della degenza in un ospedale pubblico.

Magari c’era qualcuno che aveva più bisogno di lui di urgenti cure mediche. Magari, c’era qualcuno meno famoso, ma più bisognoso di urgenti attenzioni mass madiatiche. Beh, buona giornata.

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