Chi possiede un telefonino è rintracciabile in ogni momento e in ogni luogo. Chi non ce l’ha evidentemente nasconde qualcosa.
da ZEUS News – www.zeusnews.com
La comodità che deriva dall’avere un cellulare è innegabile: si può raggiungere tutti e da tutti essere raggiunti in qualunque momento. Il prezzo di questa flessibilità? Lasciare che qualcuno conosca tutti i nostri spostamenti.
Ogni telefonino è sempre rintracciabile: non solo – per i modelli più evoluti – grazie al Gps integrato, ma per tutti tramite le celle che costituiscono la rete di telefonia mobile.
Grazie alle leggi sulla data retention (specialmente quelle approvate nel Regno Unito, che seguono la direttiva europea entrata in vigore lo scorso 15 marzo) la polizia può facilmente avere accesso a questi dati se ritiene di averne bisogno nel corso delle indagini: i gestori sono tenuti a conservarli (insieme a quelli relativi alle comunicazioni) per 12 mesi.
Questa situazione, poco piacevole per chiunque ami difendere la propria privacy, scatena un ulteriore meccanismo perverso: se tutti coloro che hanno il cellulare sono rintracciabili – potrebbero ragionare le autorità – e se praticamente tutti hanno un cellulare pur sapendo ciò, quei pochi che ne sono privi evidentemente nascondo qualcosa di sospetto.
Che questo ragionamento non sia frutto di fantasia è provato da almeno due casi, uno accaduto in Germania e l’altro in Francia.
Nel primo caso, quattro persone sono state arrestata con l’accusa di far parte di gruppi terroristici: per due di questi – Andrej Homl e Matthias B., insegnanti universitari – l’iscrizione nel registro degli indagati è avvenuta perché durante le loro lezioni avrebbero usato “frasi e parole chiave usate dai gruppi militanti” e perché non avrebbero portato con sé il cellulare a un incontro considerato cospiratorio.
Il caso francese è ancora – a suo modo – più buffo: nove persone sono state arrestate perché accusate di “associazione a delinquere connessa a iniziative di stampo terroristico”. Gli indizi? Vivevano in una fattoria in campagna, a Tarnac, e gestivano una drogheria, senza possedere alcun cellulare.
“Hanno adottato i metodi della clandestinità. Non usano mai il telefonino. Hanno reazioni amichevoli con persone che potrebbero avvertirli della presenza di stranieri” ha spiegato il Ministro dell’Interno parlando dell’arresto.
Se questo è l’indirizzo preso dalle forze dell’ordine dell’Unione Europea – che già in Inghilterra come in Irlanda viaggia verso il controllo totale delle comunicazioni – converrà tenersi stretti i cellulari: una banale dimenticanza potrebbe costare una notte in guardina. (Beh, buona giornata).
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