Scandalo Protezione civile, inchiesta G8. il profumo velenoso di Anemone avvolge i ministri Scajola e Lunardi-blitzquotiano.it
Dall’inchiesta sugli appalti del G8 in Sardegna i miasmi hanno ripreso a diffondersi, le spire del veleno hanno cominciato a sfiorare personaggi di primo livello, due ministri o ex di governi Berlusconi sono stati nominati, Claudio Scajola e Pietro Lunardi.
L’elemento di connessione è l’imprenditore Diego Anemone, intrinseco a molte delle grandi opere realizzate in nome e per conto della Protezione civile. Un nome di fiore, quello del costruttore, ma un fiore dal quale sembra emanare un profumo che avvelena tutto e porta nel fango se non in carcere funzionari pubblici (Angelo Balducci e la “cricca”), http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/inchiesta-g8-corruzione-anemone-toro-351414/#mce_temp_url# e ora ministri.
Anche se viene da chiedersi perché queste indiscrezioni escano proprio in questo momento, quando si delineano conflitti di competenze fra le diverse procure della Repubblica interessate all’inchiesta, resta ormai fuori discussione che la gestione dei cosiddetti grandi eventi affidata alla Protezione civile come si trattasse di una emergenza nazionale, fuori da ogni minima e a volte anche inutile procedura di controllo da parte di altre strutture dello Stato si è rivelata il terreno in cui sono cresciute le piante della corruzione e dell’illecito.
Le cronache di questi giorni ne danno la conferma e questo a prescindere dai singoli casi di individuale responsabilità. Quel che si sa viene dalla pubblica accusa e tutti sanno che spesso, una volta che si arrivi a un’aula di giustizia, le accuse non reggono più e i fatti formali possono prevalere sulla sostanza.
Ma la Protezione civile deve essere riformata, le procedure cambiate, la proterva arroganza del potere che ha portato a questo va quanto meno contenuta.
(Beh, buona giornata).