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Rifiuti di Roma, la farsa si sposta sui Monti dell’Ortaccio.

(riceviamo e volentieri pubblichiamo)

Basta discariche: è ora della raccolta differenziata.

La scelta del Commissario Sottile riguardo Monti Dell’Ortaccio come discarica provvisoria è un’ennesima gaffe agli occhi dell’Europa. E’ l’emblema del non rispetto nei confronti di un territorio che da trent’anni paga lo scotto di politiche sui rifiuti al servizio dello strapotere economico di pochi, è il simbolo della negazione di ogni impegno verso un cambiamento che vedrebbe la raccolta differenziata come unica soluzione possibile, è il risultato di un’incapacità di gestire in modo responsabile ciò che in ogni società civile non dovrebbe rappresentare un “problema”, ma un dovere. I cittadini che nel tempo si sono organizzati in movimenti di lotta, sanno che l’alternativa alla ricerca affannosa di buche esiste e pretendono in modo determinato di essere ascoltati e rispettati. Non si tratta di sindrome nimby, come si gioca a far credere all’opinione pubblica, ma si tratta invece della consapevolezza che insieme e democraticamente si possa salvaguardare la propria libertà di esistere.
Alla luce di queste considerazioni, il Coordinamento Rifiuti Zero Per il Lazio esprime profonda solidarietà e sostegno ai cittadini della Valle Galeria con ogni mezzo democratico a disposizione, primo fra tutti il Referendum sui Rifiuti che mira all’abrogazione dello “scenario di controllo” del Piano Rifiuti Regionale, scenario del quale la scelta di Monti dell’Ortaccio rappresenta il diretto effetto.
Nessun sito da sacrificare, questa rimane la nostra posizione da sempre. Non vogliamo discariche nè a Monti dell ‘Ortaccio, nè in qualunque altro sito, pretendiamo invece che il Comune di Roma, che è il grande responsabile di questa situazione avvii la raccolta differenziata in modo serio e tempestivo. Questa per noi è l’unica strada percorribile.


Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio
inforzlazio@gmail.com
www.coordinamentorifiutizeroperillazio.it

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Presidio al Consiglio Regionale del Lazio. La Rivolta degli Zero continua.

Presidio al Consiglio Regionale del Lazio. La Rivolta degli Zero continua.

Prendiamo atto che, dopo il tentato colpo di mano del Pdl e della Lista Polverini, che avevano approvato l’inserimento all’ordine del giorno del Consiglio Regionale convocato per il 6 e 7 dicembre 2011 il piano regionale dei rifiuti, la questione è rimandata di poco.

Il piano torna in Commissione Ambiente, dove finora sono stati discussi appena 7 articoli su 47, per essere probabilmente ripresentato in Consiglio il 12 e 13 dicembre prossimi.

E’ evidente che la maggioranza in Regione si prepara ad un bel regalo di Natale da fare ai cittadini, e cioè un piano che solo per scopi “promozionali” parla di soluzioni ecocompatibili e del trattamento dei rifiuti per quello che sono, cioè una risorsa e una ricchezza, mentre in realtà prevede una gestione dei rifiuti che contempla nuove discariche, impianti per la produzione di CDR e inceneritori.

La presidente Polverini continua a comportarsi in base a quanto già dichiarato in passato, cioè “qui comando io, questa è casa mia”, con evidente sprezzo di qualsiasi regola democratica , e di nuovo i nostri amministratori decidono di portare avanti i loro piani sconsiderati ignorando completamente non solo le richieste, ma anche i bisogni e le esigenze di salute e sicurezza dei cittadini.

Per l’ennesima volta i cittadini non vengono trattati come tali ma come sudditi, vengono considerati degli ZERO.
Per questo il Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio si prepara, qualora venisse confermata la data, a presidiare il Consiglio Regionale del Lazio a partire dal 12 dicembre, e lancia un appello a TUTTI i comitati, le associazioni, i rappresentanti della società civile e i singoli cittadini per essere pronti, insieme ed uniti per far sentire in modo deciso la propria voce.

Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza ai cittadini di Corcolle, che lunedì prossimo 05 dicembre si troveranno a fronteggiare l’occupazione temporanea dell’area destinata a discarica, come disposto dal prefetto Giuseppe Pecoraro.

Ci trattano come degli ZERO? Ricordiamo a chi di dovere che se gli ZERO sono tanti, contano. La Rivolta continua.

UFFICIO STAMPA
Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio
(Comitati e Associazioni NO discariche NO inceneritori)
inforzlazio@gmail.com
www.coordinamentorifiutizeroperillazio.it

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Attualità Finanza - Economia - Lavoro Leggi e diritto Salute e benessere

Non metteremo le mani nella tasche degli italiani? Ecco le conseguenze della manovra economica del governo, e la sudditanza politica della nuova giunta della Regione Lazio.

(fonte: ilmessaggero.it)
«Lo tsunami è arrivato – dice il capogruppo Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino – L’aumento delle aliquote irpef e Irap oltre l’aliquota massima già in vigore dal 2006 è un dato di fatto.

Lo ha confermato oggi un autorevole esponente Pdl, esperto delle questioni legate alla sanita del Lazio. Putroppo è solo un carissimo antipasto che preleverà dalle tasche e dai bilanci delle imprese del Lazio 330 milioni.

A breve, infatti, e cioè dopo il 30 giugno, come scritto sui decreti del Commissario ad acta, seguiranno l’introduzione di ulteriori ticket su medicinali e specialistica e quello sul pronto soccorso.

Se a questo regalo della Polverini si aggiunge quello preparato dal sindaco Alemanno che prevede un ulteriore aumento dell’Irpef, raddoppio della retta per le mense scolastiche, e dal 2011 anche rinacari del biglietto metrebus e degli abbonamenti per il trasporto pubblico, si arriva ad un prelievo dalle tasche di cittadini e imprese di oltre 2 miliardi, vuol dire che si è deciso di affossare questa Regione.

Constato con profonda amarezza che l’unico atto di governo del centrodestra quando amministra è l’introduzione delle tasse. L’aumento di quelle regionali del 2006, infatti, derivò automaticamente dall’enorme disavanzo, 11 miliardi, prodotto per il 90% dalla stessa coalizione che governa oggi e di cui faceva parte il nuovo assessore Ciocchetti.

Siamo di fronte ad una stangata storica, proprio nel momento in cui la crisi morde di piu il tessuto produttivo regionale, proprio nel momento in cui aumentano i disoccupati.

L’aumento ulteriore delle aliquote Irpef e Irap regionali si poteva evitare. A febbraio la precedente amministrazione regionale aveva inoltrato richiesta formale dei Fondi Fas (Fondi aree sottoutilizzate, ndr) per coprire il disavanzo 2009.

L’impegno delle parti era che, a fronte della consegna dei provvedimenti richiesti, in particolare firma dei contratti e budget delle strutture private accreditate e piano di riordino della rete ospedaliera, quelle risorse sarebbero state disponibili. I due atti erano pronti. La data ultima per provvedere allo sblocco era quella del 19 maggio.

La Presidente bucò deliberatamente quell’appuntamento, e, nonostante fosse stata nominata Commissario un mese prima, il 23 aprile, non consegnò alcun documento, chiudendo cosi la possibilità di utilizzare le risorse Fas e aprendo la strada all’aumento delle tasse.

Non aver evitato il nuovo salasso è dunque responsabilità diretta, assoluta e documentata della presidente Polverini che è stata impegnata, e lo è ancora, a formare la sua Giunta: la più cara d’Italia e con assessori Avatar al posto degli eletti dal popolo. Si è toccato il fondo». (Beh, buona giornata.

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Attualità

Marrazzo story.

Blitzquotidiano.it, diretto da Marco Benedetto, pubblica a firma di Roberta Rizzo, un’intervista a Natalie, la transgender amica e amante di Piero Marrazzo, ex presidente della Regione Lazio (http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/natalie-racconta-quel-mattino-del-3-luglio-piero-usci-dalla-mia-vita-dopo-nove-anni-373603/).

La ricostruzione dei fatti che portarono a incastrare Marrazzo è raccontata nei minimi particolari. Qui di seguito la chiusura dell’intervista, in cui la Rizzo centra pienamente il punto della questione. Beh, buona giornata.
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“Lui, Marrazzo. Alle spalle almeno 10 anni di frequentazioni con trans, 3 anni, probabilmente di più, di uso di cocaina. Candidato a presidente della Regione Lazio nel 2005, intendeva presentarsi ancora, nel 2010, nonostante fosse consapevole del temporale che poteva scoppiare in ogni momento. C’è da chiedersi: i suoi collaboratori, i vertici del partito che lui rappresentava, gli altri esponenti della coalizione, non hanno mai saputo nulla di quel che sapevano decine di trans, una pattuglia di carabinieri, una compagnia di spacciatori? E se qualcosa sapevano, perchè sono fuggiti dalla responsabilità di proteggere, salvare, sottrarre al ricatto l’uomo e soprattutto l’istituzione da lui rappresentata?”

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