(fonte:ilmessaggero)
Riflettori puntati su Roma, città blindata per la visita di Barack Obama, dopo le manifestazioni di ieri. Sono circa 3mila gli agenti della polizia impiegati nella capitale, negli aeroporti e sulla Roma-L’Aquila.
Blitz da Benetton, no global aggrediti da passanti. Tre manifestanti a volto coperto della V-Strategy, il gruppo che fa parte della rete di contestazione al G8, hanno compiuto un blitz all’interno di un negozio Benetton in via Magna grecia a San Giovanni. Hanno tirato vernice viola prima sulle vetrine e poi all’interno del locale. Al momento del blitz, nel negozio c’erano dei clienti e una bimba su un passeggino è stata colpita da schizzi di vernice. Alcuni passanti, vista la scena, hanno reagito e c’è stata una colluttazione con i tre manifestanti che poi sono riusciti a fuggire. Sulla vetrina del negozio con spray viola i manifestanti hanno lasciato scritto: «Benetton uguale Impregilo».
Dopo il blitz due fotografi sono stati denunciati. I due, uno dell’Ansa e l’altro di un quotidiano, avrebbero, secondo alcune testimonianze, favorito la fuga dei manifestanti. Accuse respinte dai due fotografi. «Io ho semplicemente fatto il mio lavoro – racconta uno dei fotografi – non ho favorito la fuga di nessuno. Mi trovavo tra l’altro ad almeno due metri di distanza. C’è una telecamera nella strada che spero abbia ripreso la scena per chiarire quanto siano allucinanti le accuse che ci vengono fatte».
A piazza di Spagna striscione contro il G8. Sono stati rilasciati, dopo essere stati identificati, gli attivisti del movimento «Avaaz-Il mondo in azione», quattro francesi e un greco, fermati dalla polizia questa mattina a piazza di Spagna mentre stavano esponendo uno striscione contro il G8. Nello striscione, sequestrato dai carabinieri, era stata tracciata la scritta: «Manteniamo il clima freddo così Berlusconi può tenere i suoi vestiti addosso».
Striscioni al Ministero dell’Economia. In via XX Settembre alcune decine di manifestanti hanno aperto striscioni con le scritte «G8-Fmi-Banca Mondiale, chi saccheggia e devasta siete voi» e «Il G8 è un terremoto, siamo tutti aquilani». I manifestanti, con caschi gialli e bianchi, hanno anche esposto cartelli con la scritta «Indebitati di tutto il mondo unitevi» e hanno sistemato volantini sui parabrezza delle auto. Sul posto è subito intervenuta la polizia, che si è schierata in tenuta antisommossa. Alcuni contestatori hanno coperto il volto con l’immagine del presidente Usa Barack Obama. Molti gli slogan contro il ministro italiano dell’economia Giulio Tremonti e contro la crisi.
Pigneto: studenti occupano edificio abbandonato. Un centinaio di studenti dell’Onda hanno occupato un edificio abbandonato di tre piani in via Fortebraccio nel quartiere del Pigneto. I manifestanti hanno rivendicato «il diritto a un giusto welfare contro gli affitti supercari per gli universitari».
Vestiti da “Bianconiglio” occupano ufficio della Sapienza. Alcune decine di studenti hanno occupato un ufficio dell’univerità La Sapienza in via Regina Elena con il volto coperto dalla maschera del “Bianconiglio”, il personaggio di «Alice nel paese delle meraviglie». Hanno chiesto l’immediata liberazione degli arrestati per gli scontri di Torino lo scorso maggio e dei ragazzi di ieri per i disordini avvenuti a Roma. I manifestanti hanno simbolicamente circondato l’entrata dell’edificio con del nastro bianco e rosso. L’ufficio occupato è quello di “Sapienza e Innovazione”.
Bocca della Verità: «I grandi cucinano la terra». I leader del mondo in versione chef cucinano a fuoco lento la terra. È l’azione dimostrativa «I leader del g8 cucinano il pianeta, serve una ricetta per fermare i cambiamenti climatici», andata in scena questa mattina nei pressi della Bocca della Verità. A organizzarla Oxfam International, gruppo di ong che combattono la povertà, e la ong di cooperazione allo sviluppo Ucodep.
Manifestazioni davanti ai due carceri romani. A Rebibbia manifestanti hanno esposto uno striscione con su scritto «Stop al G8, burn the state». Alcune centinaia di persone, invece, hanno dato vita ad un sit-in di fronte a Regina Coeli, dove sono detenute le persone arrestate ieri nel corso di una manifestazione che si stava svolgendo tra Testaccio e Lulngotevere. «Tutte libere! Tutti liberi!», lo slogan dei volantini.
Arresto per due manifestanti fermati ieri a Termini. Si tratta di un italiano e uno spagnolo che fanno salire a 10 il numero complessivo degli arrestati nella giornata di ieri.
Consigliere regionale denuncia: i 5 ragazzi in semi-isolamento. «Gli agenti penitenziari di Regina Coeli questo pomeriggio esultavano: “Abbiamo fatto fuori l’Onda”. L’ho sentito con le mie orecchie e lo reputo estremamente grave», ha detto la consigliera del Lazio Anna Evelina Pizzo (Sinistra e Libertà). «Ho fatto visita ai 5 ragazzi detenuti qui – ha raccontato Pizzo – uno spagnolo, uno scozzese e tre italiani. Sono imprigionati in una sezione del carcere (la VII) che, a quanto ci riferisce il comandante, è stata completamente svuotata per far posto ai futuri arresti del G8. Sono in semi-isolamento – ha proseguito – e mi hanno detto di essere stati chiusi in celle blindate fino a poco prima che arrivassi». La consigliera, che ha parlato «attraverso le sbarre con i detenuti», ha aggiunto che «i ragazzi non hanno problemi di salute, fatta eccezione per uno che non riesce a sentire».
Assessore regionale: una delle tre ragazze è stata malmenata. «E’ stata malmenata al momento dell’arresto e riporta lividi alle gambe, dietro la schiena e al braccio destro», ha riferito l’assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri che si è recato nel carcere di Rebibbia. «All’inizio non volevano farci vedere le ragazze – ha raccontato Nieri – ed è stata la prima volta in assoluto che ci hanno fatto resistenza nel vedere un detenuto. Abbiamo dovuto ricordare che l’articolo 67 dell’ordinamento penitenziario non prevede vincoli alla visite. Le arrestate sono giovanissime – ha aggiunto – la ragazza che ha subito maltrattamenti è di San Benedetto del Tronto e ha circa vent’anni, poi c’è una romana e una giovane tedesca».
Carsoli: 4 olandesi fermati poi rilasciati. Sono stati rilasciati senza alcuna denuncia i 4 giovani olandesi, fra i 27 e i 30 anni, che erano stati fermati stamattina dalla polizia stradale a Carsoli lungo la A/24. Dagli accertamenti effettuati è infatti emerso che uno dei 4 aveva un tesserino professionale da giornalista della federazione olandese, mentre gli altri 3 sono cineoperatori e tecnici. All’interno dell’auto la polizia aveva trovato un caschetto e una maschera antigas che avevano fatto scattare i controlli. I 4 hanno però spiegato che si trattava di materiale che sarebbe servito loro in caso di manifestazione dei no-global.
L’Aquila: tre fogli di via obbligatorio. È stato denunciato a piede libero e sottoposto al provvedimento del foglio di via obbligatorio un 25enne in possesso di mazza ferrata lunga 50 centimetri. E’ stato identificato dalla polizia ferroviaria su un treno in arrivo a Sulmona. Aveva con se anche sassi avvolti in panni e una batteria da 12 volt. Il giovane di Policoro (Matera) ha confermato ai poliziotti che si stava recando a L’Aquila. Altri due fogli di via sono stati disposti nei confronti di due 25enni nell’hinterland milanese. La polizia stradale li ha identificati e ha verificato che avevano precedenti per porto d’armi ed oggetti atti ad offendere oltre che per lesioni personali.
Torino: 6 anarchici fermati. Soldi finti cosparsi di passata di pomodoro sull’ingresso dell’Unione industriale di Torino, simbolo del legame fra il potere economico e «il sangue, la sofferenza, la schiavitù dei miliardi di esseri umani vittime delle politiche degli 8 criminali che si riuniscono all’Aquila». E’ l’azione messa in atto stanotte da un gruppo di anarchici torinesi. I sei appartenenti alla Fai torinese sono stati fermati e denunciati per danneggiamento. Alla mezzanotte gli anarchici hanno sparso decine di mazzette di soldi fotocopiati, finte banconote da 20, 50 e 100 euro e sacchetti di monetine false, circondandoli di una pozza sangue-pomodoro, sulla porta dell’Unione industriale di via Fanti. I carabinieri hanno riconosciuto alcuni di loro e la loro auto, una Fiat Doblò.
Firenze, Trieste e Torino: occupato il rettorato. Circa 50 studenti della rete dei collettivi ha occupato stamani il rettorato dell’ateneo. La protesta è terminata verso le 12.30. Gli studenti identificati verranno denunciati per interruzione di pubblico servizio. Una denuncia per «manifestazione non autorizzata» scatterà, invece, per una ventina di giovani che non erano riusciti a entrare, per l’intervento delle forze dell’ordine e che avevano organizzato un presidio davanti allo stesso rettorato. Una decina di rappresentanti del movimento studentesco, invece, hanno occupato la sede del rettorato dell’università di Trieste. Una cinquantina di studenti ha fatto irruzione e occupato la sala «Mario Allara» dell’università di Torino dove era in corso una riunione sindacale.
L’Aquila: maxi scritta di protesta e manifesti in città. “Yes we camp!”, recita la grande scritta di protesta, con lettere di plastica, che alcuni comitati cittadini hanno sistemato sulla collina di Roio che domina l’autostrada A24 dell’Aquila. «La gente pensa che la ricostruzione sta procedendo liscia, che gli aquilani sono già tornati nelle loro case e invece siamo tutti accampati, a tre mesi dal sisma», dice Mattia Lolli, del Comitato 3e32. I manifestanti, alcune decine di giovani, sottolineano che non ce l’hanno con il G8, ma che la loro «battaglia» è finalizzata esclusivamente a informare l’opinione pubblica «che le cose all’Aquila non vanno come dicono, perchè la ricostruzione non è mai partita, e, sotto le tende, le persone più anziane stanno morendo». Anche su molti muri dell’Aquila sono stati affissi grandi manifesti con la scritta «Yes we camp, but we don’t go away».
Siena: dai bastioni della fortezza striscione contro il vertice. «Non arrivi al 28? Colpa del G8», è il testo dello striscione appeso ai bastioni della Fortezza medicea. Contemporaneamente alcuni giovani dello stesso collettivo hanno distribuito alcuni volantini.
Padova: tensione davanti al Tribunale. Una cinquantina di disobbedienti volevano affiggere degli striscioni di solidarietà a favore di Massimiliano Gallob, leader del centro sociale patavino, e Benjamin Bondean, arrestati lunedì mattina su ordinanza di custodia cautelare del gip di Torino. Dopo che le forze dell’ordine non hanno lasciato affiggere gli striscioni, sulla parete esterna del Tribunale, il gruppo ha iniziato a spingere contro gli scudi degli agenti del reparto mobile. Con una breve carica di alleggerimento i dimostranti sono stati allontanati e il gruppo di attivisti si è sciolto. Beh, buona giornata.