Categorie
Attualità

La bella e la bestia.

(fonte: ilmessaggero.it)

Un tentativo di corrompere una funzionaria dell’anagrafe in Marocco affinché modificasse la data di nascita di Ruby, la ragazza che, non ancora diciottenne, veniva ospitata alle feste di Arcore, e che ora è al centro del processo nel quale Silvio Berlusconi verrà giudicato per concussione e prostituzione minorile a partire dal prossimo 6 aprile. La vicenda, pubblicata oggi in esclusiva dal “Fatto”, e che potrebbe avere dei risvolti giudiziari con tanto di apertura di un’inchiesta, ha scatenato la bagarre politica, con l’Italia dei valori che protesta («Abbiamo toccato il fondo») e grida all’impeachment.

Già venerdì la Procura di Milano dovrebbe valutare se aprire un’inchiesta sul caso riportato dal quotidiano e per il quale gli stessi legali del premier hanno chiesto «che sia subito chiarito ogni particolare ». Gli avvocati hanno annunciato anche che il capo del governo ha dato loro mandato «di depositare una specifica denuncia all’autorità giudiziaria al fine di accertare la veridicità o meno» dei fatti narrati, sottolineando che il premier,«totalmente estraneo a ogni eventuale illecito comportamento», ne esce danneggiato.

A narrare quel che sarebbe accaduto lo scorso 7 febbraio a Fkih Ben Salah, il piccolo paese ai piedi dell’Atlante dove è nata Ruby, è la stessa funzionaria comunale. La donna ha raccontato che due uomini italiani, provenienti forse da Milano e accompagnati da un interprete marocchino che «lavorava in un consolato in Italia», si sono presentati da lei in ufficio e le hanno «offerto – come dice in una intervista pubblicata sul sito del Fatto – una cifra enorme in cambio della modifica del certificato di nascita di una ragazza di nome Karima El Marough.». In sostanza i due “emissari” le avrebbero promesso – pare – qualche migliaia di euro, in cambio di un “ritocco” del certificato anagrafico di Ruby, facendola invecchiare di un paio di anni, anticipando la data di nascita della ragazza dal 1° novembre 1992 al 1° novembre 1990. La funzionaria però si è rifiutata: «Io tengo al mio posto di lavoro – ha affermato – e la legge marocchina non mi consente di falsificare le età delle persone. Quelle persone cercavano di corrompermi. Ma io non ho voluto infrangere la legge».

La magistratura milanese, intanto, nelle prossime ore prenderà in esame il caso per mettere a fuoco innanzitutto la competenza territoriale a indagare, per poi eventualmente aprire un fascicolo in cui potrebbe ipotizzare il reato di istigazione alla corruzione. Che Ruby, nei mesi scorsi, avesse più volte mentito sulla sua data di nascita è un dato assodato, anche se agli atti dell’inchiesta ci sono comunque una serie di intercettazioni nelle quali emerge che la giovane, a ridosso del 1° novembre scorso, data del suo 18° compleanno, stesse aspettando quasi con ansia l’arrivo di quel giorno. Come è stato spiegato da chi ha avuto modo di leggere le carte, per lei significava diventare maggiorenne e liberarsi del fardello della vita trascorsa tra una comunità e l’altra e non doversi più preoccupare di essere ripescata per strada e rinchiusa in qualche struttura protetta. Accanto a ciò bisogna registrare che qualche giorno fa il Giornale, il quotidiano della famiglia Berlusconi, aveva riportato alcune parole pronunciate in privato dal premier: «Abbiamo la prova che Ruby è stata registrata all’anagrafe marocchina due anni dopo la sua nascita. Una prova che presenteremo durante il processo».

Gli attacchi di Pd e Idv. E mentre Niccolò Ghedini e Piero Longo chiedono che si «faccia chiarezza sulla vicenda» perché danneggia il presidente del Consiglio, il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, sostiene che «nel caso fosse vera, imporrebbe l’immediato impeachment». E poi ancora reazioni: si va da Emanuele Fiano e Luigi Zanda, parlamentari del Pd , che chiedono al governo di «dare rapida ed esaustiva risposta», ad esponenti del Pdci che parlano di «ombre inquietanti». (Beh, buona giornata).

Share
Follow

Get every new post delivered to your Inbox

Join other followers: