Il capo dei senatori del partito di maggioranza ha accusato il quotidiano la Repubblica di aver pagato l’ex fidanzato della fanciulla che chiama papi il presidente del Consiglio dei Ministri.
Il quotidiano ha risposto, sfidandolo a trovare le prove che sia stato versato anche un solo centesimo.
La notizia secondo la quale l’ex fidanzato sarebbe uno disposto a farsi pagare per rilasciare interviste è apparsa su Il Giornale, quotidiano molto vicino al premier. Un paio di cronisti si sono fatti passare per corrispondenti esteri disposti a pagare una intervista. Alle domanda se la Repubblica lo avesse pagato per l’intervista, il giovanotto ha risposto “quelli mi hanno fregato”, cioè non gli hanno dato una lira.
Come si spiega allora la presa di posizione del capo dei senatori del partito di maggioranza? Forse ha visto il servizio di una delle reti commerciali, che oggi nell’edizione di mezza giornata ha mostrato le immagini del cronista de Il Giornale che, seduto in un bar dava dei soldi al giovanotto. E forse il capo dei senatori del partito di maggioranza è stato ingannato dal servizio televisivo, perché mentre fuori campo il giornalista parlava dell’intervista a Repubblica, si vedevano le immagini delle banconote che passavano dalle mani del cronista a quelle dell’ex-fidanzato della fanciulla che chiama papi il premier.
Insomma, sembrerebbe che il capo dei senatori del partito di maggioranza sia caduto in una trappola tesa da una rete televisiva di proprietà del capo del governo. Senza contare, che, se quanto afferma Repubblica è vero, quello che abbiamo letto e che abbiamo visto è che è stato proprio il giornalista de Il Giornale che ha dato soldi all’ex-fidanzato. Insomma, lo scoop si è rivelato un pacco. Il quale pacco è andato a vuoto, ma il contropacco se lo è cuccato il capo dei senatori del partito di maggioranza. Quando si dice la legge del contrappasso. Beh, buona giornata.