di Marco Ferri-3DNews, inserto del quotidiano Terra
In un Paese in cui, secondo stime recenti, 6 italiani su 10 quest’anno non andranno in vacanza, per via della crisi economica, le migliori ferie di agostane le faranno i tre operai della Fiat licenziati a Melfi il 14 luglio scorso. Reintegrati dal giudice del lavoro, si presenteranno in fabbrica il 23 agosto, alla riapertura degli stabilimenti.
Quella volpe di Marchionne, amministratore delegato della Fiat, gli ha regalato la bellezza di quaranta giorni di vacanze pagate. Non se lo sarebbero mai sognato. Beati loro.
Vacanze sul filo, invece per Presidente della Repubblica che da Stromboli si dice preoccupato per il “bailamme” della politica italiana, dopo lo strappo tra Berlusconi e Fini che ha aperto di fatto la crisi di governo, con tanto di scontro istituzionale tra il capo del governo e il presidente della Camera, la terza carica dello Stato.
Vacanze avvelenate per Fini ad Ansedonia, messo in mezzo dalla “tribù dei Tulliani”, sottoposto, all’olio di ricino mediatico (potenza della legge del contrappasso per un ex fascista), somministrato dal Giornale di Feltri, per via della casa di Montecarlo.
Vacanze livide e rancorose di Berlusconi, che, asserragliato nel castello di Tor Crescenza, pilucca dossier freschi di stagione per”polverizzare” i suoi ex alleati di governo e costringerli alla resa incondizionata. Che siccome le crisi di governo si sa come cominciano, ma non si può mai dire come finiscono (Andreotti docet), Berlusconi ha una gran paura di non arrivare in sella alla sentenza della Consulta che potrebbe cancellare lodi, scudi e salvacondotti: e allora sì che sarebbero dolori per lui e i suoi guai giudiziari.
In questa estate pazza, che puzza di complotti di Stato e di congiure di Palazzo, c’è il lato comico, quello più divertente perché involontario. Infatti, all’inizio di luglio il ministero del Turismo, quello diretto da Michela Vittoria Brambilla, ha messo in onda uno spot pubblicitario per promuovere il turismo in Italia. La voce narrante era di un testimonial d’eccezione: Silvio Berlusconi. Il quale, fuori campo, invitata gli italiani a visitare la “nostra magic Italia”.
Fatto sta che l’appello a passare le vacanze in Italia non è stato ascoltato dallo stesso ministro del Turismo, committente dello spot. Michela Vittoria Brambilla, infatti, le sue vacanze le ha passate in Francia, a Menton, in Provenza. Beccata in flagrante ha detto di essere in “missione”. Che missione? Non si è capito. Anche se il sindaco di Siena, imbizzarrito come un cavallo selvaggio per le dichiarazione della Brambilla contro il Palio ha minacciato vie legali per il danno di immagine alla città e al suo turismo.
Mentre, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in una pepata dichiarazione pubblicata sul suo profilo Facebook, prima definisce la Brambilla “ministro animalista che fa ridere i polli”, poi aggiunge: “Dopo lo spot con la voce del premier un’altra ideona: abolire il Palio. Ma c’e’ un Paese straniero che la paga?”.
Insomma, quello di “Magic Italia” è stato un successone. Certificato, tra l’altro dal ministro della Difesa Ignazio La Russa, che siccome è fermamente convinto di essere anche il ministro dell’Interno, ha denunciato la ripresa massiccia degli sbarchi clandestini sulle coste siciliane. Il che è senza dubbio la prova provata di un grande successo di marketing turistico, suggestionato proprio dallo spot del duo Berlusconi&Brambilla. Sei italiani su dieci a “Magic Italia” non ci credono. Ma i migranti sì. E allora: welcome to magic Italy. (Beh, buona giornata).