L’attività eruttiva dell’Eyjafjallajokull, il vulcano sotto i ghiacci che sta facendo impazzire il mondo, non rallenta. Anzi si è intensificata. E le conseguenze sono imprevedibili e le previsioni impossibili sulle conseguenze. Secondo i vulcanologi può durare per un anno. Forse.
Anche secondo gli economisti la bolla speculativa dei subprime, che ha gettato nel lastrico l’Islanda, con il fallimento di quasi tutte le bance, si diceva potesse durare un anno. Ma non è stato e non è così. Il mondo economico è impazzito, come sta impazzendo ora il mondo del trasporto aereo. E siccome siamo stupidi, invece di preoccuparci del perché ci chiediamo: quanto durerà? E quanto potrà resistere il sistema sociale ed economico europeo (e, di rimbalzo, del mondo) senza collegamenti aerei?
La stessa stupida domanda che ci siamo fatti nei primi giorni della grande crisi economica. Tutti facevano previsioni, nessuno ci ha azzeccato. I disagi saranno temporanei o si profila una lunga emergenza? La risposta, purtroppo, non c’è. Perché detta legge la natura, mica i governi che hanno salvato le banche
E se finora la reazione è stata simile a quella di un evento straordinario ma breve, come un’ondata di maltempo, o come se si fosse trattato di una semprice crisi di assestamento dell’economia, è difficile dare assicurazione che tutto ciò finisca dopo un weekend di caos e blocchi.
Il vulcano islandese Eyjafjallajokull, infatti, continua nella sua eruzione, prorpio come la crisi economica. Anzi, purtroppo l’acqua del ghiacciaio sta intensificando l’attività eruttiva e di conseguenza continua ad alimentare la nubea di ceneri che si sta spostando verso Sud Est. Dunque, è propio vero che l’impronunciabile nome del vulcano islandese, Eyjafjallajokull, può essere tradotto così:”e iate a piallo in o cul”. Traduzione volgare? Ne riparleremo. Beh, buona giornata.